Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando. In questi mesi non semplici ci sono mancate tante cose, ma l'unica che non ci è mancata era il tempo. Se segui il blog, anche solo da una settimana, avrai compreso quanta importanza pongo a questa parola. Come ho già detto diverse volte, ritengo che il modo in cui sfruttiamo il nostro tempo descriva sostanzialmente chi siamo: il nostro carattere, le nostre attitudini, il nostro livello di resilienza, la nostra costanza e, ultimo non per importanza, il nostro impegno nel volerci migliorare costantemente. Abbiamo avuto l'opportunità di sfruttarlo come meglio credevamo: tra una videochiamata con amici o familiari e un'imperdibile serie su Netflix, c'era sempre tempo per la sfruttarlo in attività legate alla nostra crescita personale o alla formazione. Personalmente ho organizzato il mio tempo per gestire al meglio le mie priorità, senza tralasciare nulla. Dallo sport alla famiglia, dalla lettura all'apprendimento di nuove competenze, fino alle cose più semplici: imparare a fare la pizza o prendermi cura dei miei cani. Ho letto diversi libri in questi due mesi di quarantena. Certo, avrei potuto leggerne molti di più, ma non sono un fan della lettura veloce o superficiale, ovvero quell'irrefrenabile fretta di abbandonare un testo dopo aver compreso i punti salienti. Lo fanno in molti (per alcuni è un vero e proprio talento), lo so, ma preferisco, soprattutto per alcuni testi specifici, gustarmeli, immergermi e assaporarli pian piano. Mi sono reso conto che talvolta ci sono dei passaggi sottovalutati, che risultano più importanti di tanti altri: piccoli paragrafi di capitoli finali, o ad esempio, trovo sempre interesse nel leggere i ringraziamenti, perché ne comprendo l'umanità dello scrittore e spesso si scoprono degli aneddoti o lo scopo stesso per cui è stato scritto il libro. Sembra banale non lo è. Un libro lo inizio e lo finisco. Ad eccezione di un testo che mi sono promesso di finire nel 2020: è una sfida personale. Bando alle ciance... Di seguito - in rigoroso ordine di lettura partendo dal più recente - ti riporto i miei libri letti nel 2020 e alcuni, che forse avrai già consultato in queste settimane, proprio in queste settimane: 1. "Innovare davvero" di Alf Rehn 2. "Human-Centric Marketing" di Matteo Rinaldi 3. "Ballando con l'Apocalisse" di Andrea Fontana 4. "Il monaco che vendette la sua Ferrari" di Robin S. Sharma 5. "L'arte della lentezza" di Véronique Aïache 6. "L'One minute manager" di Ken Blanchard, William Oncken e Hal Burrows 7. "50 segreti della scienza della persuasione" di J. Goldstein, J. Martin, B. Cialdini 8. "Chi ha spostato il mio formaggio? Il seguito" di Spencer Johnson 9. "L'arte della vittoria" di Phil Knight 10. "Chi ha spostato il mio formaggio" di Spencer Johnson Ogni libro, tra quelli presenti in lista, mi ha insegnato tanto: nuove competenze, lezioni di vita e valori, anche solo attraverso aneddoti e storie reali. Alcuni di essi mi hanno davvero aperto la mente a nuovi mondi, a nuove prospettive di pensiero e di visione della vita. Non è importante solo quello che impariamo dai libri, ma soprattutto come ci cambiano e ci fanno crescere. Buona lettura! Cosa vuoi fare adesso? Consultare l'intera libreria digitale, oppure leggere gli ultimi articoli del blog. ![]() Curioso per natura, sportivo dalla nascita e testardo per origini. Leggo per crescere e per esplorare nuovi mondi. Amo il marketing, la vendita, il calcio e i viaggi. Adoro i Simpson e sono un divoratore di serie tv. Odio il piccante, la 'nduja, la cipolla e l'aglio. E per questo mi definiscono un calabrese atipico. |