Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne sprechiamo molto. Seneca SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Il tema del tempo è un argomento sempre molto dibattuto e questo libro offre diversi spunti e consigli su come gestirlo e valorizzarlo. Vivendo in un mondo veloce, frenetico e basato sull'immediatezza, l'autrice richiama all'ordine e alla lentezza. C'è la necessità di decelerare, di pensare e perché no, di annoiarsi. Il nostro lavoro e i ritmi giornalieri inducono il nostro corpo e la mente a lavorare ad una frequenza elevata e questo genera stress, stanchezza, patologie cardiovascolari, depressione e in alcuni casi porta al burnout. Solo decelerando e trovando un equilibrio generale, possiamo tornare a goderci i momenti essenziali della nostra vita e vivere il presente. In che modo? Camminando di più e correndo di meno. E non solo... Descrizione e frasi salienti Ho acquistato questo libro convinto da diverse recensioni online e, dopo averlo visto in libreria, ho deciso di acquistarlo e di cimentarmi in questa lettura ad alto contenuto meditativo. Devo ammettere di averlo iniziato a leggere ad inizio febbraio e per questioni di tempo ho avuto modo di recensirlo solo adesso. Questa lettura ha avuto per me doppio significato, perché è coincisa, per pur caso, con un periodo storico globale particolarmente delicato per via dell'emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Tutto sembra essersi fermato: città deserte, ritmi blandi, negozi chiusi e questo significa avere meno fretta, meno urgenze e scadenze, poche fonti di stress (se non mentali per via della paura e dell'incertezza economica), ma significa anche instaurare abitudini nuove per tutti noi. Ecco che "L'arte della lentezza" si è incredibilmente manifestata, più che mai oserei dire, in maniera naturale, purtroppo. Ovviamente non era quello a cui auspicava l'autrice, né tantomeno i suoi lettori e il sottoscritto. Il libro ha l'obiettivo di sottrarci dall'urgenza, dalla fretta e dal bisogno di essere sempre connessi. L'autrice affronta l'argomento, basato su quella che lei definisce Slow life, tracciando un percorso - a mio modo di vedere, a tratti sin troppo utopistico - finalizzato a raggiungere la serenità interiore con piccoli (grandi) accorgimenti. Si passa dalla meditazione, al respiro, al miracle morning e in maniera molto generale alla gestione del tempo, vero e proprio focus del libro. Il mio giudizio personale (vedi le 4 stelle) non è eccellente perché ritengo che il tutto venga affrontato con un po' di superficialità, ma probabilmente per il semplice fatto che voglia indurre il lettore ad approfondire ogni passo in maniera autonoma. Credo che il fine de "L'arte della lentezza" sia quello di far prendere coscienza di quanto sia importante ridurre i ritmi, soprattutto a chi conduce vite frenetiche. La ritengo, ad ogni modo, una valida lettura per approcciarsi al tema in maniera generale e per comprendere come e se approfondire o sposare un approccio di questo genere. Camminare per rallentare "Se non riesci a pensare, cammina. Se pensi troppo, cammina. Se pensi male, cammina ancora". Jean Giono Camminare è sempre stata un'abitudine radicata nelle giornate di pensatori e filosofi come Kant, Platone, Cartesio, Aristotele e via discorrendo. Secondo questi pensatori, il movimento delle gambe è identico a quello della mente. Così come avanziamo verso una destinazione, avanziamo anche verso le nostre idee. Le passeggiate hanno rappresentato per i filosofici citati, dei momenti preziosi per generare idee e pensieri, che tutti noi conosciamo. Camminare vuol dire ascoltare il nostro ritmo, ritrovare noi stessi e migliorare la nostra salute psicofisica. L'era dello zapping compulsivo "Conquistatore dispotico, il progresso tecnico è inarrestabile. Perché ogni rallentamento equivale a un passo indietro, l'umanità è condannata al progresso a vita." Alfred Sauvy Si chiama "Cronofagia", e rappresenta il consumo esagerato di televisione, social network, web e di tutte le altre modalità di connessione che ci sottraggono tempo. Mai come in quest'epoca, siamo sommersi da decine di distrazioni che mandano completamente in tilt il nostro cervello, sottoponendolo ad un forte carico cognitivo che grava enormemente sulla nostra salute. Il multitasking, per molte persone ritenuto un'ottima strategia per ottimizzare il tempo, è in realtà un modo per non focalizzare la nostra attenzione su nessuna delle attività in atto, ma piuttosto sezionandole e mandando il nostro cervello in forte stress. Un po' come quando chiediamo al nostro computer di eseguire più azioni contemporaneamente. Cosa succede? Un po' di sano egoismo "L'egoismo aspira alla solitudine per sfuggire alla dipendenza". Henri Lacordaire Ho particolarmente apprezzato questo capitolo, perché lo ritengo essenziale nella mia vita. L'autrice invita a prenderci del tempo per noi stessi: praticare sport, imparare un'attività, riservarci del tempo per il relax, uscire con gli amici o occuparlo come meglio preferiamo. Dobbiamo difendere il valore del nostro tempo e attribuirne un altissimo valore. Bisogna negoziare il proprio tempo e riservarci uno spazio prezioso dedicato solo a noi stessi. Concludo con qualche consiglio generale riportato dall'autrice: - Impara a delegare e quindi ad affidare compiti ad altri (colleghi, familiari, amici); - Utilizza i promemoria: la famosa to do list (senza esagerare); - Metti in ordine (anche se è un fattore opinabile); - Riduci il tempo di connessione da device e simili; - Differenzia ciò che urgente da ciò che non lo è; - Prenditi del tempo per te stesso; - Cammina di più e corri di meno. Adesso vuoi leggere altri libri sulla crescita personale? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui la pagina facebook per rimanere aggiornato. |
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