Il brand positioning è qualcosa sui cui le aziende devono riflettere, seriamente, prima di ogni strategia di marketing operativo. Erroneamente molte realtà tendono a diversificare, rivolgersi a più settori o ad entrare in mercati senza delle radici solide. Risultato? Sempre fallimentare. Perché ci vuole coraggio e non devi essere per forza una multinazionale per attuarlo? L’esempio che ti riporterò alla fine dell'articolo è davvero semplicissimo e replicabile in qualsiasi settore! “Brand positioning è avere coraggio” è il secondo degli 11 articoli de #ilmarketingèsemplice, qualora ti fossi perso il primo: “Inizia dal perché”, fai un salto veloce qui e poi ritorna a leggere. Dopo, quindi, aver analizzato il “why”, oggi, andremo nel particolare analizzando il “who” e il “how”, soprattutto in relazione alla concorrenza, ma tenendo presente il “what”, però un po’ speciale del solito, detto in termini di marketing: USP (unique selling proposition) che approfondiremo successivamente. Il marketing è un processo che comprende varie attività e azioni da effettuare in varie fasi temporali. Sembrerebbe un insieme di strategie che appaiono davvero complesse e spesso inefficienti, dovuto dal fatto che spesso sono prive di un passaggio fondamentale. Prima di costruire ed elaborare un piano di marketing operativo, è fondamentale partire dal posizionamento e dall’analisi del mercato di riferimento e della concorrenza. Ovvero: dal brand positioning. Il BP ha festeggiato, oramai, il 50esimo anno d’età. La nascita di questo concetto la si deve a Jack Trout e Al Ries. Era il 1969 quando i due fautori scrissero un articolo sul magazine Industrial Marketing, così intitolato: “Positioning” is a game people play in today’s me-too market place, argomento poi ben approfondito nel libro: “Positioning: The Battle for Your Mind “, poi su “Focus”, e in parte “Le 22 immutabili leggi del marketing”, recensito qui. Cosa pensano le persone sul brand positioning
Basta! Mi fermo qui… Cosa è davvero il brand positioning “Il posizionamento è quello che fate nella mente del clienti, come i vostri clienti vedono il vostro prodotto” Jack Trout. Non sono qui per darti la definizione perfetta del BP, la trovi benissimo digitandolo su GOOGLE. Voglio fornirti informazioni ed esempi pratici. Le migliori aziende o attività (non parliamo per forza di multinazionali) - perché può attuarlo anche un semplice negozio sotto casa - sono quelle che decidono di entrare nella testa di alcune persone, focalizzandosi e differenziandosi. Focalizzarsi significa specializzarsi in qualcosa ed essere riconosciuto dalle persone come un esperto in un settore. In poche parole: uno specialista. In seguito, come promesso, ti riporterò un esempio molto semplice di perfetta focalizzazione. In linea, molto generale, ecco le caratteristiche di un buon BP:
Ma andiamo nel particolare… Come fare brand positioning e quali sono i 4 passi iniziali Anche per il concetto del posizionamento, come nel caso del marketing, si tende a complicare le cose. Fondamentalmente ci sono 4 pilastri necessari per creare, applicare e mantenere una focalizzazione nel tempo:
Andando ancora più nel particolare operativo:
Un validissimo libro per approfondire e applicare il tema del Brand Positoning è sicuramente "Zero concorrenti" (leggi qui la recensione) di Marco De Veglia, che pur riprendendo argomenti già trattati dal celebre Jack Trout, ha fatto suoi i principi adattandoli al contesto italiano proponendo "Brand positioning Formula", nato dopo oltre 25 anni di esperienza nel settore. Il libro ti aiuta a sviluppare i seguenti step:
Il libro ti aiuta ad avere un'idea chiara del tuo business e fornisce gli strumenti per provare ad applicarlo sin da subito, tenendo presente che è un lavoro di medio-lungo termine. Un esempio pratico e (semplice) di focalizzazione Coerentemente con la filosofia dei miei articoli de #ilmarketingèsemplice, ti riporto un esempio di focalizzazione molto semplice e facilmente replicabile in tutti i settori. No grandi brand, no multinazionali, ma un’attività di food. Mentre camminavo per le vie di Bologna ho scoperto per caso un posto unico, che ha attirato la mia attenzione. Come ben sai, la città viene comunemente chiamata "La Dotta, la Grassa, La Rossa", difatti non mancano i posti tipici dove assaggiare pietanze locali nelle tipiche trattorie bolognesi, ma anche alternative per tutti i gusti come sushi, hamburger, pizzerie, ristoranti vari, e via dicendo. Ma ritengo che questa idea si differenzi particolarmente dall'offerta culinaria della città... Si chiama "La Salmoneria Omega 3" ed è un posto specializzato, ovviamente, in salmone: dal carpaccio, ai primi, ai panini, ai secondi. Si possono degustare anche altre tipologie di pesce, ma il salmone è il cibo di riferimento del locale. Questa attività conferma che per attuare una specializzazione e differenziarti dai tuoi concorrenti non servono per forza brand multimilionari oppure idee grandiose. A volte basta solo un po' di fantasia e di semplicità. Tenendo sempre presente quanto sia fondamentale aver verificato il contesto e i tuoi concorrenti diretti! Brand positioning è avere coraggio! Coraggio di soddisfare un target, seppur limitato, di persone e farle innamorare del tuo prodotto. Al prossimo articolo: "Da product-first a customer-first: quanto conta l'esperienza del cliente". Se vuoi, intanto, leggere altri articoli del blog, corri qui. Chi ha letto questo articolo ha consultato anche: Inizia dal "perchè" “People don’t buy WHAT you do, they buy WHY you do it.” |