La maggior parte delle aziende vende prodotti o servizi di buona qualità. Qualche azienda di grande successo si differenzia per caratteristiche, unicità o per le spiccate capacità del team di fare marketing ed impattare sul consumatore finale. Ma solo poche, anzi pochissime, riescono davvero ad ispirare le persone e a cambiare le loro vite. Vuoi sapere quale azienda riesce stupire, ancora, dopo più di 50 anni sia grandi che piccini? "Inizia dal perchè" è il primo degli 11 articoli su #Ilmarketingèsemplice, che pubblicherò per le prossime 11 settimane. Cosa sarebbe questo #ilmarketingèsemplice? Ho constatato che il significato del marketing viene continuamente mal interpretato, molte volte viene accostato a concetti che fanno parte del processo ma che non lo rappresentano appieno, altre invece sono spesso affermazioni completamente fuori dal contesto. Gli articoli avranno tutti un filo conduttore: affrontare il tema del marketing, con l’obiettivo di mettere in ordine i tasselli con esempi pratici e comprensibili a tutti. Ma soprattutto partendo dalle fondamenta: dal perchè un'azienda dovrebbe esistere e dal brand positioning. Ci tenevo a partire dalle basi. Non dimentichiamo un detto che dice: “Con i mattoni si costruisce, grazie alle radici si cresce”. Come si può pensare di costruire una casa, magari anche bella, moderna e con ottime finiture, se il terreno che la sorregge è friabile e instabile? All'inizio può attirare l'attenzione, ma prima o poi crolla! “People don’t buy WHAT you do, they buy WHY you do it.” Start with why, è il titolo di un celebre TED di Simon Sinek che ha fatto davvero il giro del mondo. Qualora non l’avessi visto, eccolo qui in versione ridotta (l'intero video lo trovi su Ted.com). Questo video ti ha ispirato? Spero di sì! Ma andiamo nel dettaglio... Per un’azienda l’ambizione di suscitare un impatto sulle persone dovrebbe partire prima di qualsiasi strategia di marketing. Inizia dalla ragione per cui esiste e perché le persone devono sostenerla e innamorarsi di quel prodotto o servizio. "Se quello che fai non dimostra ciò che credi, allora nessuno saprà cosa sia il tuo PERCORSO e sarai costretto a competere su prezzo, servizio, qualità, caratteristiche e benefici; la roba delle merci. " Non è per nulla banale e neanche così semplice da applicare. Molte aziende partono prima dal profitto, dalla guerra al prezzo rispetto ai concorrenti, dalle caratteristiche intrinseche e poi dalla motivazione stessa per cui quel prodotto ha senso di esistere per le persone. Starai pensando: tutte le aziende hanno motivo di esistere! E’ vero (ma non proprio tutte a dir la verità), prodotti e servizi possono avere caratteristiche diverse tra loro e soddisfare le necessità di ogni consumatore (più o meno). Ma non esistono solo le prime necessità… I prodotti che acquistiamo identificano la nostra persona Le persone non comprano (solo) quello che serve davvero ma quello che le rende orgogliose e parte delle proprie credenze, dello status symbol e della propria appartenenza sociale. Noi usiamo e indossiamo ciò che riteniamo ci rappresenti come persone e lo vogliamo ribadire, sempre. Lo mostriamo ai nostri amici e ci identifichiamo in un modello di pensiero, che spesso viene poi rappresentato da uno stile di abbigliamento o da altri prodotti che utilizziamo che ci caratterizzano. La scelta di noi consumatori è sempre legata in maniera imprescindibile alla nostra attitudine. La reason why delle aziende e di ogni business si può sintetizzare, appunto, in due peculiarità:
"Invece di chiedere "COSA dovremmo fare per competere?" Devi chiedertelo, "PERCHÉ abbiamo iniziato a fare COSA stiamo facendo in primo luogo, e COSA possiamo fare per portare la nostra causa alla vita considerando tutte le tecnologie e opportunità di mercato disponibili oggi?". Quando penso ad un ’azienda totale (e ce ne sarebbero a decine) mi viene sempre in mente la LEGO. Avrei potuto nominare la Apple, ma ne ho già parlato qui. Ritengo che la LEGO sia la più rappresentativa per il semplice fatto che riesce a coinvolgere un pubblico eterogeneo. Come già scritto in questo articolo, tutto parte dalla scelta del naming (che non è il logo) dell’azienda in danese: leg-godt , che significa "giocare bene". Sin da subito, il motivo per cui è nata LEGO era ben chiaro e sta rimanendo tale nel tempo da oltre 50 anni. “Ispirare e sviluppare i costruttori di domani”. Ti sembra poco? E’ tutto riassunto in questa frase. Ispirare: induce al pensiero creativo e all’immaginazione, avendo la possibilità di costruire qualsiasi cosa. Sviluppare: allenare le capacità intellettive: di ragionamento, concentrazione, progettazione, responsabilità e soprattutto sviluppa le capacità tattili dei bambini. Di domani: LEGO non è solo un gioco, ma ha l’ambizione di creare i costruttori del futuro. I bambini, che siano soli, o indotti da un adulto, imparano a risolvere problemi e a creare, distruggere e ricreare qualcosa, ripartendo da zero. Lego è molto più di un giocattolo, è un modo di concepire il gioco e la vita in maniera creativa, pratica e utile per tutti: bambini e adulti. Viene addirittura utilizzato in ambito lavorativo durante le riunioni, per invogliare alla creatività, al gioco di squadra e al ragionamento. Con Lego si può realizzare qualsiasi cosa. E per qualsiasi cosa intendo: tutto. Addirittura una macchina reale in mattoncini! Lego ha costruito la Lego Technic Bugatti Chiron, realizzata con un 1 milione di mattoncini, che ha fatto il giro del mondo. Non solo come esposizione, nei tour è possibile guidarla. LEGO e Bugatti hanno messo insieme i due brand per realizzare qualcosa di veramente unico. Ecco perché un marchio come LEGO può ispirare milioni di persone (dai bambini agli adulti) senza mai stancare: "build for real". LEGO può fare davvero scuola a tutte le aziende. Buona visione (guardalo tutto, mi raccomando). Ps. Al prossimo articolo: "Brand positioning è avere coraggio". Affronterò il tema relativo alla differenziazione del marchio: se il why ispira le persone e trasmette il sogno dell'azienda, il posizionamento è l'attuazione di questa filosofia rispetto alla concorrenza, quindi al mercato di riferimento. Comunicando in maniera chiara e diretta ai consumatori qual è la USP (unique selling proposition) e perchè dovrebbero scegliere quel prodotto. |