I due colossi, assieme a Hulu, sono le piattaforme di streaming video più importanti al mondo. Vuoi sapere perché queste aziende sono disposte a perdere milioni (anche miliardi) di euro pur di accaparrarsi più clienti possibili, con l'obiettivo di fidelizzarli? Per quanto tempo saranno disposti ad attuare questa strategia? C’era una volta Blockbuster… “Né RedBox, né Netflix sono lontanamente sul nostro radar in quanto a competitività.” dichiarò nel 2008 Jim Keyes, l’ex CEO di Blockbuster. Fine della storia. Oggi, Netflix e Amazon (e in piccola parte Hulu) detengono il mercato dello streaming di film, telefilm e varie. In questo momento la prima è nettamente la leader con 137 milioni di abbonati in tutto il mondo (fonte Fool.com). Ti stai chiedendo: come ha fatto a fare questi numeri? Netlflix è nata nel 1997 come servizio di noleggio DVD: si prenotavano tramite internet e si ricevevano a casa. Questo modello di business durò molto poco, neanche un anno (se sei curioso ti consiglio di guardare il Ted in cui viene intervistato Reed Hasting, co-fondatore e amministratore delegato di Netflix). Nel 2007 è tornata sul mercato, così come la conosciamo, quando ancora non aveva concorrenti. Per dirla alla Jack Trout & Al Ries: “É meglio essere i primi che meglio degli altri”, in “Le 22 immutabili leggi del marketing”, recensito qui. Grazie a questo tempismo perfetto, Netflix ha milioni di utenti tutto il mondo e i numeri sono in costante crescita. Personalmente apprezzo molto la sua strategia pubblicitaria offline (cartelloni pubblicitari in tutto il mondo, nelle zone più trafficate, nel rullo delle casse dei supermercati ecc.). Quando tutti acquistano pubblicità su Google e Facebook, una piattaforma 100% digitale acquista adv offline. Sembra un paradosso, invece, è geniale. Chi è il principale concorrente? Amazon, ovviamente. La piattaforma registra attualmente più di 100 milioni di abbonati Prime, che include Amazon Video, di cui 26 milioni solo negli Stati Uniti. A dir la verità il numero totale degli abbonati Prime è superiore, ma non tutti utilizzano Amazon Video (vedi il sottoscritto). L’ingrediente segreto di Amazon è appunto l’integrazione, sfrutta le sue dimensioni e i suoi molteplici servizi per aggiungere introiti e offrire di più ai suoi clienti. Questo è il motivo per cui Amazon video è un servizio incluso in Amazon Prime, che nasce per offrire spedizioni fast ad un prezzo fisso che varia da paese a paese. In Italia, attualmente, è pari a 36 euro. Fatto questo preambolo, ora viene il bello. Milioni di utenti "scroccano" da amici o parenti Mi sono imbattuto in un interessantissimo articolo su curdcutting.com e desidero riproporti alcune parti focali dell’analisi, che ho tradotto e ne ho riportato dati e infografiche. Come ho già detto, Netflix e Amazon, con Hulu in terza posizione, rappresentano l’attuale mercato dello streaming. E fin qui niente di nuovo. Ma hai idea di quanti milioni, in alcuni casi anche miliardi di euro perdono queste aziende, pur avendo un potenziale di clienti ben più elevato rispetto all’attuale? Lo vedrai tu stesso. Il motivo è da imputare a quello che in Italia definiamo “scroccare”, in inglese si dice mooching. Prima di guardare l’immagine qui sotto, sappi che le stime sono state fatte sul pacchetto base, per cui i mancati guadagni potrebbero essere anche più alti. Adesso, prima di mostrarti i dati, analizziamo prima i prezzi di ogni piattaforma: Netflix ha 3 pacchetti: 1. Base: 7.99 € 2. Standard: 12.99 € 3. Premium: 17.99 € Amazon Prime Video invece, come già detto, ha un prezzo che varia di Stato in Stato. In Italia è di 36 euro, ma negli Stati Uniti supera i 100 dollari. Hulu ha 2 pacchetti: 1. Hulu 5.99 dollari (11.99 dollari senza pubblicità) 2. Hulu + Live Tv 44.99 dollari Andiamo a visionare i numeri. Numero di mesi utilizzati dagli "scrocconi" e relativa media dei soldi risparmiati (stimati sul pacchetto base) Tranquillo, i mesi non sono sballati, in un anno ce ne sono ancora dodici :) Lo studio ha mostrato che le persone che effettuano il mooching di un abbonamento Netflix hanno utilizzato l'account preso in prestito per 26 mesi. Al prezzo più basso di $ 7.99 al mese (più per l'alta definizione o il 4K), si tratta di un risparmio di oltre $ 207 a persona. I clienti Amazon Prime Video hanno utilizzato l'account per un periodo più breve, per 16 mesi, in media, e hanno risparmiato quasi $ 144. Hulu ha avuto la più breve fidelizzazione: 11 mesi per un risparmio di quasi $ 88. Ma se andiamo a moltiplicare quel costo mensile per i milioni di utenti che condividono il profilo, ecco che abbiamo una cifra incredibile di mancati guadagni! Numero di utenti non paganti e relative perdite mensili e annuali Dei 137 milioni di abbonati, circa il 15% condividono il loro accesso con almeno un’altra persona. Netflix perde circa $ 192 milioni ogni mese e $ 2,3 miliardi ogni anno! Una cifra incredibile. Hulu e Amazon Prime Video perdono in media tra $ 40 e $ 45 milioni stimate ogni mese a causa di persone che utilizzano i loro servizi gratis. Praticamente queste aziende hanno dei potenziali di crescita enormi, se solo cambiassero il loro modello di fruizione dell'abbonamento e lo limitassero ad uno o due profili in contemporanea (come SkyGo, per intenderci). Partendo dal presupposto che, ovviamente, questi colossi sono ben consapevoli dei mancati guadagni, la domanda è: se Netflix, Amazon e Hulu un giorno decidessero limitare l’uso a uno o due dispositivi, chi oggi condivide il profilo è disposto a pagarne uno da solo? Ecco la risposta qui sotto. Percentuale utenti che attualmente condividono l'abbonamento, che acquisterebbero il servizio Circa il 59 percento delle persone sarebbe disposto a pagare per il proprio abbonamento: 14 milioni di persone! Le donne (quasi il 74 percento) sarebbero più disposte a sborsare il pagamento mensile rispetto agli uomini (quasi il 45 percento). Per inciso, le donne guardano una media di 509 ore ogni anno (50 in più rispetto agli uomini). I numeri dei due competitor sono meno più bassi: Amazon Prime Video (quasi il 28%) si parla di 1 milione di persone o Hulu (quasi il 38%), circa 2 milioni di persone. In conclusione, si parla di milioni, miliardi persi da queste aziende. E’ chiaro che si tratti di una strategia studiata a tavolino, implementata principalmente per acquisire più utenti possibili in una fase di crescita per poi imporre prezzi superiori quando gli abbonati (o presunti tali) sono così dipendenti dal servizio che non ne possono, quasi, più farne a meno. Un po’ come ha fatto Amazon, partita qualche anno fa con prezzo lancio di 19 euro e arrivata già a 36 euro l'anno. Tutti noi, oggi, reputiamo il servizio Prime, non dico indispensabile, ma quasi. Quando finirà la “pacchia” e anche Netflix prenderà una decisione drastica, quanti utenti effettivamente saranno disposti ad acquistare l’abbonamento singolo? Sarà una scelta strategica corretta? Gli utenti saprebbero farne a meno? Tu lo confermerai senza pensarci? Adesso, la tua schermata appena accedi è più o meno così :) Vero? E se da un giorno all’altro dovessi trovarti quest’altra? Speriamo il più tardi possibile 😊 Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo SUBITO! A proposito, dimenticavo... Vuoi scoprire qualche informazione inedita su Amazon? Forse ti sei perso la recensione di "The Four" di Scott Galloway. Se ti piace il marketing, puoi spulciare alcuni articoli qui, oppure leggi le ultime recensioni pubblicate. 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