La conoscenza, l'apprendimento costante e l'agilità mentale, sono tre variabili che influiscono drasticamente nella nostra vita, sia professionale che personale. Il motore di questo processo continuo è senza dubbio la curiosità. Ma non solo, anche la voglia di andare a fondo alle cose e di approfondire temi di nostro interesse. Anche se, a mio parere, bisogna andare oltre alle proprie specializzazioni e provare ad ampliare il nostro raggio di interessi, indispensabili per vedere le cose da altre angolazioni (ne ho parlato in questo articolo "L'importanza degli Outsider"). Tale approccio permette di poter avere una visione trasversale e inedita, che spesso aggiunge valore alla nostra esistenza. Spesso impariamo più cose da esperienze che esulano dalle nostre abitudini, da persone differenti da noi, da luoghi che non ci rappresentano per nulla, ma che c'insegnano qualcosa e ci lasciano dei dubbi. Ci fanno ragionare e permettono di porci delle continue domande sulle nostre convinzioni, alcune delle quali insite in noi stessi senza alcuna ragione. Magari alcune dovute al nostro ambiente circostante, che sappiamo benissimo quanto impatti sui nostri comportamenti e sui modi di pensare. La nostra mentalità non si evolve perché non viaggiamo né la mente né fisicamente, non esploriamo. Non viviamo mondi nuovi. Non rischiamo, perché tutto ciò che è fuori dalla nostra famosa zona di comfort, fa paura. Non è vero? La lettura (uno dei tanti modi per esplorare) ci permette di viaggiare continuamente. Di capire e di confrontare punti di vista, teorie, presunte verità assolute, e di pesare cosa è vicino al vero e cosa invece no. Leggere significa anche, e soprattutto, essere umili. Essere di ampie vedute e ragionare con la propria testa. Si tramuta nel desidero di sviluppare un pensiero critico proprio su tutto ciò che ci circonda o su un argomento in particolare che desideriamo approfondire. Ogni libro letto ci rende consapevoli del fatto che ne sappiamo meno di quello che crediamo. Chi reads sostanzialmente è il riassunto quanto scritto sopra: curiosità, passione e apprendimento costante. "Andare in rete", mettendomi in discussione, si traduce indubbiamente nell'uscire dalla mia zona di comfort. Ho aperto questo blog non con la presunzione di insegnare, ma piuttosto con l'intenzione di far riflettere, di invogliare alla lettura di un libro e di indurre ad aprire la mente. Leggere è consapevolezza di non saperne mai abbastanza e vuol dire non smettere mai di essere curiosi. La mia idea sulla lettura (e sulla conoscenza). Il processo della conoscenza è paragonabile ad un albero: le cui radici sono i nostri valori, le esperienze di vita e le conoscenze consolidate nel tempo, che ci rendono maturi e sicuri, coerentemente con quello che siamo, che facciamo e a cui crediamo. Ogni tema da approfondire è come un ramo, che a sua volta sostiene altri rametti, che rappresentano le sfaccettature e gli ulteriori approfondimenti, spesso infiniti. I rami, però, possono aumentare, crescere di volume, ma anche rompersi e rinsecchirsi se non li curiamo o non li potiamo. Ma le nostre radici, se davvero solide, difficilmente si sradicheranno. Possono cambiare le nostre idee, i nostri pensieri (vanno messi sempre in discussione), ma non cambieremo noi stessi. I nostri modi di pensare si evolvono, si tramutano e cambieranno sempre. Questo perché maturiamo o perché determinate esperienze ci hanno fatto capire che quanto pensavamo in passato non era poi così giusto. Da quando siamo bambini o adolescenti ad oggi, tutti noi abbiamo cambiato opinione su qualcosa o su qualcuno. La vita e la storia ci hanno insegnato che la staticità di pensiero non ha mai portato da nessuna parte. I muri, virtuali e reali, non hanno mai funzionato. Anzi, hanno solo diviso, ghettizzato e fomentato odio e violenza. I social, grazie ad un uso appropriato, possono distruggere quegli ostacoli che qualcuno ha voluto creare, a patto che non diventino dei veicoli per disinformazione gestiti e influenzati da grandi gruppi. In un mondo così veloce come quello attuale, tutto cambia alla velocità della luce. Ecco perché sono del parere che bisogna essere agili e aperti al cambiamento, se positivo. Il progresso è vita, è evoluzione. Il progresso è, ed sempre stato, il cambiamento di qualcosa divenuta obsoleta. Imparare cose nuove, fare cose nuove ed essere aperti a pensare in modo diverso. Quello che non cambia è la nostra persona: i nostri valori, le nostre attitudini e le fondamenta non cambiano e non devono cambiare. Queste sono le nostre radici. Si può crescere e migliorare solo analizzando, condividendo e approcciandoci alla conoscenza e alle cose con estrema umiltà. La conoscenza è vita. Il cambiamento è vita. ![]() Sono un "cazzeggiatore" professionista su Linkedin, da poco trentunenne, interista credente e da calabrese (testardo) purosangue sono un amante del mare. Odio con tutto il cuore il piccante, la 'nduja, la cipolla e l'aglio. |