Eccellenza. Un'Italia eccellente e quindi felice, deve diventare l'imperativo categorico del nostro essere cittadini". Andrea Illy SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Un libro "effetto caffeina" che intende sprigionare una forte dose di ottimismo a chi lo legge e risvegliare un senso patriottico che da diversi anni è in fase discendente. Andrea Illy, noto imprenditore del caffè, analizza in maniera dettagliata, con rigore scientifico, le varie problematiche che attanagliano il nostro paese: dal lavoro, alla politica, all'economia. Italia felix significa, appunto, "Italia felice": perchè Illy crede fermamente in un futuro eccellente e prosperoso per il nostro paese e ne spiega i motivi. Ci sono tante ragioni per deprimersi, ma altrettante da cui ripartire e lo si può fare solo valorizzando i nostri punti di forza: la creatività, la bellezza, la cultura, ma soprattutto la resilienza che ci ha sempre contraddistinti. "Che cosa manca all'Italia per essere il paese più felice al mondo?". Descrizione e frasi salienti Per attitudine caratteriale leggo molto spesso articoli o libri che trasmettono positività. Questo è il motivo per cui ho deciso di acquistare questo libro, grazie al consiglio di una persona. Le visioni pessimistiche, a cui siamo abituati giornalmente, ci condizionano e ci fanno dimenticare i lati positivi del nostro paese. Essere felici è un dovere e per farlo abbiamo bisogno di pensare in maniera positiva, ma realistica. Andrea Illy è un personaggio di spicco dell'imprenditoria italiana. Oltre, ovviamente, a rappresentare Illycaffè in tutto il mondo, è anche presidente di Altagamma (Associazione italiana delle industrie) che ha l'obiettivo di promuovere l'eccellenza, l'unicità e lo stile italiano nel mondo. Francesco Antonioli, giornalista economico, lo intervista regalandoci una conversazione scorrevole e ne sviluppa un interessantissimo libro, che affronta tematiche piuttosto impegnative con un approccio "leggero" e ironico, ma nello stesso tempo filosofico e scientifico, vista la rilevanza culturale dell'imprenditore triestino che si definisce un "chimico umanista". Dal libro emerge soprattutto il valore umano della persona e lo si nota dal rispetto che ripone verso i suoi dipendenti, dal suo concetto di famiglia, dall'illimitata fiducia verso i giovani e le nuove generazioni, da una visione del lavoro sostenibile ed ecologica e basata sul "noi" piuttosto che sull'individualismo. Un libro che consiglio a tutti perchè rappresenta un grido di speranza e una provocazione nei confronti di chi ha smesso di vedere il lato positivo. Dal "PIL" al "FIL" di Andrea Illy “La felicità è data dall'unione di edonia - il piacere come bene esclusivo e personale da ricercare, raggiungibile attraverso la capacità di mantenere il controllo nelle situazioni avverse e in quelle favorevoli - e di eudaimonia, che comporta la capacità di dare significato a quel piacere e che è riconducibile all'arte di saper vivere”. Un indicatore numerico che ci parla soltanto di soldi è in grado di parlare anche della nostra felicità? Come ben sappiamo questo è rappresentato dal PIL (prodotto interno lordo), ma Illy provocatoriamente propone il FIL, la felicità interna lorda, proprio per rappresentare altri parametri che non siano quelli già rappresentati finora: come il benessere psicologico, la sostenibilità ambientale, la diversità culturale, l'utilizzo del tempo, un buon governo, la biodiversità e la vita ecologica. Per farlo bisogna partire dalla scuola, la seconda agenzia educativa dopo la famiglia, che ha il dovere di trasmettere valori e conoscenze indispensabili per formare futuri adulti felici. Illy parla di un'economia positiva, basata su visione, collettività e sostenibilità. Parte dal presupposto che l'individualismo, tipicamente italiano, non può portare ad una crescita globale. L'Italia può ambire a riconquistare posizioni se solo decidesse di remare verso lo stesso senso. Le problematiche tra Nord e Sud sono ancora attuali dopo anni di lotte continue e tali differenze economiche sono il risultato di scelte politiche sbagliate e di comportamenti egoistici di molti personaggi. Qual è la vision dell'Italia? E' questa la prima domanda che dovremmo porci. In riferimento all'incapacità tutta italiana di fare squadra, Illy parla di una modalità dell'attuale sistema scolastico che non valorizza il gruppo, ma l'individualismo. Sempre secondo l'imprenditore, la scuola dovrebbe costruire futuri uomini che prediligono il gioco di squadra, insegnando loro sin da piccoli a lavorare insieme su progetti che possano portare ad un risultato comune. “Manca stabilità politica e manca un approccio culturale per fare squadra, tra noi italiani, amare di più il nostro paese e fare squadra nel modo di approcciare la società e l’economia, perchè gli altri paesi che fanno squadra sono più forti, perchè la complessità a livello mondiale è tale per cui solo mettendo in rete i nostri cervelli possiamo pensare di farcela”. Però come si dice in gergo: "il pesce puzza dalla testa", in Francia esiste l'École nationale d'administration, che ha l'obiettivo di formare i politici del paese. Mentre in Italia, molto spesso, ci affidiamo a personaggi improvvisati e poco competenti che non fanno il bene del nostro paese e che non incarnano in alcun modo la figura di leader. Gli ultimi governi non hanno mai contribuito a valorizzare le nostre attitudini che ci contraddistinguono, ancora oggi, in tutto il mondo. La cultura manifatturiera, il cibo, l'altissima presenza di beni culturali e di reperti artistici e archeologici, il turismo, le industrie automotive, il lusso: abbiamo un vantaggio competitivo "endogeno" rappresentato dal concetto del bello, del buono e del ben fatto. Il nostro paese non ha nulla da invidiare agli altri stati, che grazie a capacità organizzative, migliori politiche lavorative, burocrazia più snella e tassazioni più basse, riescono a valorizzare maggiormente quello che possiedono. Concludo come le ultime righe del libro: "Why worry?" e con un video che viene citato, rappresentativo di questo concetto. Per ritornare ad essere un'Italia Felix dobbiamo fare squadra, far emergere la passione che ci caratterizza e, come sempre abbiamo fatto nella storia, riusciremo ad rialzarci più forti di prima. Adesso vuoi leggere altri saggi? 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