Viviamo in un'epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Questo straordinario romanzo di Oscar Wilde del lontano 1890 pone l'attenzione sul puro concetto di narcisismo volutamente esasperato, descritto attraverso una storia affascinante quanto tragica. Una panoramica di una realtà che descrive la mediocrità di un mondo fittizio, pieno di maschere e di vite falsamente perfette. Il ritratto di Dorian Gray è un capolavoro che ci regala una visione dell'epoca vittoriana, ma che indubbiamente trova una collocazione anche nei giorni nostri. Vuoi sapere perchè? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Il ritratto di Dorian Gray è un romanzo che ho letto per la prima volta alle scuole medie e che ho voluto rileggere qualche mese fa. Un libro affascinante e che nonostante sia stato scritto in un'altra epoca, incarna perfettamente la concezione di una bellezza ossessiva e di una vita superficiale, basata su una mera manifestazione dell'esteriorità e della trasgressione. E' un libro che qualora non l'avessi letto, devi immediatamente rimediare. Ritengo che dallo stile di scrittura e dal fascino che ne deriva, sia uno dei romanzi più belli in assoluto. Siamo nel XIX secolo e ci troviamo a Londra. Dorian Gray è un giovane molto affascinante e particolarmente facoltoso. La storia ha inizio quando l'amico pittore, Basil Hallward, incredibilmente affascinato da tanta bellezza, decide di crearne un ritratto. Il personaggio che entra nel vivo, e che stravolgerà le sorti di Dorian, è Lord Henry Wotton, un dandy amorale che diventerà mentore e consigliere proprio del giovane Dorian. L'incontro tra i due influenzerà drasticamente il carattere e la vita del ragazzo. Durante una lunga chiacchierata, quest'ultimo si rende conto, perfettamente manipolato e rapito da Lord Henry, che il suo fascino è transitorio e che deve godersi appieno la giovinezza. Da quel momento in poi Dorian ne incarna i perfetti ideali e comportamenti di un ragazzo avido, anaffettivo, schiavo dei vizi e vittima della propria bellezza. Si convince che sarà il suo ritratto ad invecchiare per lui, mentre la sua figura rimarrà indenne. "La giovinezza è l'unica cosa che valga la pena possedere". Dorian Gray Una donna si innamora di lui, Sybil, e inizialmente anche Dorian mostra un timido interesse. Ma dopo aver compreso che l'amava solo per le sue doti recitative, decide di non considerarla e di abbandonarla improvvisamente. Motivo per cui Sybil si è tolta vita. Il giovane conscio di esserne la causa, ma senza alcun rimorso, da quel momento in poi diventa schiavo del lusso, della trasgressione e del piacere assoluto, incurante di una vita reale e dei sentimenti delle persone. Quasi una vita in terza persona. La storia da qui in poi diventa sempre più avvincente e il finale puoi gustartelo leggendo il libro, assaporandone ogni sfumatura. Dal racconto emerge che: - La giovinezza longeva è un miraggio, lo scorrere del tempo fa parte di tutti e noi e non possiamo che prenderne atto, accettando ogni fase della nostra vita, senza illuderci che il tempo non lascerà il segno. - La bellezza non è tutto, il romanzo c'insegna che l'effimera convinzione che essa ci dia la felicità per tutta la vita, è il più grande errore. La bellezza è un dono e in quanto tale va custodito, ma non reso l'elemento basilare della nostra esistenza. Dorian Gray è l'emblema dell'estremo narcisismo, alla ricerca esasperata del superfluo. - L'immoralità genera solo il male, Dorian ci insegna che i vizi, l'anaffettività, i comportamenti contrapposti ai valori sani, inducono a vivere in una sorta di alter ego, attraverso il quale viene mostrata una parte apparentemente positiva dell'immagine di sé, mascherandone quella malvagia. Ma indubbiamente quest'ultima prenderà il sopravvento. Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri romanzi? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. |
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