Non va tutto male. Anzi, le cose non sono mai andate meglio; lo dicono i fatti. L'unico vero antidoto al luogo comume. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Consiglio questo libro a tre tipi di persone: ai pessimisti cronici in primis, a chi ha dei preconcetti radicati nella mente e infine ai curiosi. Cosa impari Il libro offre dati, grafici, strumenti e statistiche aggiornate sullo stato attuale del mondo e su come si è evoluto negli anni, con un taglio analitico ma nel contempo leggero. Factfulness vuol dire avvicinarsi alla conoscenza basandosi sui fatti, senza preconcetti e generalizzazioni. Tale approccio rappresenta l’antitesi della quotidiana informazione riportata dai media generalisti, principali artefici del pessimismo globale, che ci inducono a pensare che il mondo stia andando peggio di quanto sembri. Una visione iperdrammatica della realtà che tende ad estremizzare qualunque cosa. Se pensi che tutto vada male, che la povertà sia in aumento e che l’attuale direzione del pianeta sia spiccatamente negativa: allora è il libro per te. Ti ricrederai sul 99% delle tue convinzioni e ti renderai conto che, in fondo, le cose non stanno andando così male come credi. Descrizione e frasi salienti Ho acquistato Factfulness convinto dalle seguenti parole di Bill Gates, un divoratore di libri per eccellenza: “Uno dei libri più educativi che abbia mai letto. Una guida indispensabile per riflettere con chiarezza sul mondo”. Aveva dannatamente ragione, Factfulness rappresenta uno spaccato oggettivo del mondo con un preciso obiettivo: combattere l’ignoranza devastante con una visione del mondo basata sui fatti. Un capolavoro che può davvero aprirti la mente, farti scoprire cose che fino ad oggi avevi evitato, inconsciamente tralasciato oppure di cui non avevi alcuna conoscenza. I dati sono esposti in maniera così semplice che sono comprensibili a tutti e la lettura non risulta mai pesante. Dovrebbero davvero leggerlo tutti, e per tutti intendo TUTTI. La particolarità del libro è che inizia ponendoti 13 domande, proprio per mettere alla prova la tua personale visione del mondo. In seguito, ogni risposta viene perfettamente esposta e sostenuta da statistiche ufficiali, frutto di diciotto anni di ricerche. Se farai molti errori, non ti preoccupare. E' normale, il fine del libro è sradicare alcune opinioni e convinzioni personali. Rosling ci sprona ad essere curiosi, a valutare i dati nella loro completezza e eliminare qualunque tipo di pregiudizio. Perché, in fondo, le cose non stanno andando così male e che siamo di fronte a un radicale miglioramento sotto tutti i punti di vista. “Il problema non è l’ignoranza”, disse l’autore. Infatti, il problema è semplicemente il pregiudizio e la poca lucidità nel valutare in maniera oggettiva l’andamento globale. “L’equivoco secondo cui il mondo sta peggiorando è molto difficile da difendere quando inseriamo il presente nel suo contesto storico. Non dobbiamo sminuire le tragedie delle siccità e delle carestie che stanno accadendo in questo momento, ma la conoscenza delle catastrofi passate dovrebbe farci capire che il mondo è diventato molto più trasparente e più bravo nel portare aiuto dove ce n’è più bisogno.” Rosling non si definiva un ottimista e per ovvi motivi nemmeno un pessimista, ma un possibilista. Una persona che credeva nella possibilità, appunto, che valutando lati negativi e positivi, ci si possa concentrare sul miglioramento, senza lasciarsi sopraffare dalla negatività e dalla paura, spesso ingiustificata, del pericolo. L’autore purtroppo è morto nel 2017 e ci ha lasciato un’importantissima testimonianza non solo attraverso il libro, ma sul web puoi trovare diverse interviste e il preziosissimo sito https://www.gapminder.org/, adesso gestito dal figlio Ola e dalla moglie Anna. E’ stato un medico, statistico e accademico svedese. Membro dell’Accademia di Svezia e del Karolinska Institutet, fondatore della sezione svedese di Medici senza frontiere e infine della fondazione Gapminder, ha vissuto vent’anni in Congo per studiare e combattere il konzo, una malattia epidemica paralizzante. Secondo Rosling i media sono i migliori amici dell’istinto, visto che i giornalisti hanno quasi l’obbligo professionale di mettere in risalto eventi negativi che possano far apparire un evento più importante di quanto lo sia davvero. Unito ad una nostra capacità di assorbire la negatività, ecco come viene facilmente distorta la realtà. Sintetizzerei tre concetti che ritengo siano esplicativi e rappresentativi del libro: - L’istinto del divario: leggendo numeri e statistiche, bisogna sempre valutare i parametri e i dati nella loro completezza. Ecco che il divario, spesso è errato. - Gli stereotipi e le generalizzazioni spaccano il mondo in “noi” e “loro”: ci inducono a pensare che “loro” siano tutti uguali e spesso poveri. Invece no. Molti paesi sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi decenni, ciò non toglie che ancora esiste la povertà estrema (nel 1800 era pari allo 85% della popolazione, nel 1966 al 50% e nel 2017 al 9%). - L'istinto della negatività: è un impulso comune che rappresenta una visione drammatica della realtà, degli eventi e delle cose. Dire che tutto va per il meglio non è il giusto approccio, ma lo è far convivere nella testa i due pensieri: positivi e negativi. Il mondo è entrambe le cose. Questo libro ci dimostra che siamo di fronte ad un radicale miglioramento sotto tutti i punti di vista. Per capirlo dobbiamo però imparare a guardare ai fatti con curiosità, a metterli in prospettiva e a saperci stupire. Bisogna valutare i numeri, ma nella loro completezza: un numero preso singolarmente non ha senso se non rappresenta la totalità del dato. Per esporti in maniera esaustiva, chi è Rosling e cosa è stato capace di fare, ti invito a guardare questo video, prenditi 4 minuti e 37 secondi perché ne vale la pena. Se sei ancora più curioso, naviga un po' sul sito che ti ho citato prima. Incredibile, vero? L’intera descrizione dei fatti si basa sulla rappresentazione dei livelli, perfettamente esposti all'inizio del libro, che indicano lo stato di povertà o di ricchezza dei paesi:
La mortalità infantile, l’alfabetizzazione, la vita media, le vaccinazioni, il tenore di vita, sono tutti problemi che a livello mondiale hanno registrato solo dei miglioramenti. Piuttosto eloquente e originale la sua rappresentazione del numero di abitanti globali, semplificata come: Il PIN del mondo. Ti pongo il quesito (giuro che è l’unico che ti riporto) che Rosling ti sottoporrà: Grafico popolazione mondiale in miliardi di persone. Fonte: libro Factfulness Io l’ho azzeccata, a differenza di molte risposte sbagliate delle 13 iniziali :) La risposta corretta è la A. Il PIN del mondo è 1-1-1-4, un numero mnemonico per imparare facilmente la distribuzione degli abitanti. Americhe: 1, Europa: 1, Africa: 1, Asia: 4 (arrotondati). Tali numeri sono destinati, ovviamente, a cambiare e nel 2100 diventerà 1-1-4-5, quindi l’80% della popolazione vivrà in Africa e in Asia. Ragionando a livello commerciale, ci saranno delle opportunità potenziali di business esponenziali in questi paesi, che molte aziende dei paesi occidentali non hanno ancora colto. “I numeri non racconteranno mai la storia completa della vita sulla Terra. Il mondo non si può capire senza numeri, ma nemmeno soltanto con i numeri”. Questo è solo un piccolo assaggio di quello che puoi imparare da questo magnifico libro. Adesso vuoi leggere altri saggi? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. |
Autore |