Oh finalmente si parla di calcio! Non proprio, ma ci servirà come esempio. Perchè Gattuso e Cassano? Dal titolo puoi già immaginare… Che tu sia cresciuto o meno a pane e calcio, ci arriverai facilmente anche senza la mia spiegazione. Entrambi sono due emblemi del pallone agli antipodi: il primo non è mai stato dotato di un talento sopraffino ma ha basato la sua carriera sulla grinta, sull’umiltà, l’impegno, la voglia di arrivare e alla fine ha concluso un' eccellente carriera calcistica, vincendo trofei nazionali ed internazionali, ed è stato uno dei campioni del mondo del 2006 con la nazionale italiana. Cassano, invece, è stato (visto che ha praticamente appeso le scarpe al chiodo) un fenomeno, un giocatore che ha fatto della tecnica individuale, dell’estro e della fantasia i suoi punti di forza. Ha giocato nel club più importante al mondo: il Real Madrid, ha militato nel Milan, nell’Inter, nella Roma. Ha fatto le fortune del Parma e della Sampdoria. Peccato che… Non abbia mai sfruttato il suo talento al 100%, anzi direi neanche al 50%. Non ha avuto molte soddisfazioni personali, né ha collezionato trofei di rilievo. Ha fatto parlare di sé negli anni più per i suoi litigi con allenatori, presidenti, giocatori e arbitri, più che per le sue prestazioni sul campo. Ha sempre avuto un carattere difficile, combattivo e non ha mantenuto un equilibrio, se non per qualche settimana in cui prometteva a tutti – e a se stesso - di non commettere più cassanate (qui la recensione del suo libro). In sostanza... "L'impegno batte il talento se il talento non si impegna". Su questo argomento, Angela Duckworth ha scritto un libro molto interessante: Grinta (recensito qui), avvalorando questa tesi attraverso degli studi effettuati all’accademia militare West Point negli Stati Uniti. “Un’intelligenza buona, ma non eccezionale, combinata con il massimo grado di perseveranza, ottiene livelli di eccellenza superiori a un’intelligenza eccezionale accompagnata da una perseveranza un po’ minore”. Grinta è: sudore, duro lavoro, interessi, obiettivi, speranze, vittorie e fallimenti. Quante volte avrai sentito dire a scuola: il ragazzo è bravo e intelligente ma non si applica. Secondo me decine di volte. A volte i professori lo dicono per giustificare i voti e l'andamento scolastico di un alunno in una determinata materia, quando invece non è proprio tagliato, altre volte è la pure verità: è solo una questione di impegno. A cosa serve avere una capacità, un dono, un'intelligenza spiccata se poi rimane sempre latente. Le predisposizioni naturali sono la base di tutto, ma senza l’impegno e la determinazione spesso risultano fine a se stesse. Il talento, soprattutto quando nettamente superiore agli altri, emerge sempre in ogni campo, ma non è detto che si protragga nel tempo. La sfida è sfruttare, allenare e potenziare le proprie abilità mantenendole costanti nel tempo senza perdere mai il traguardo. “Grinta vuol dire lavorare a qualcosa a cui si tiene così tanto da non volerlo abbandonare anche nei momenti di difficoltà". In poche parole: la perseveranza. Ti faccio un esempio di una persona che è stata capace di cambiare il mondo (forse non abbiamo visto ancora niente) e che conoscerai sicuramente. Jeff Bezos, Mr Amazon. Sai cosa ha fatto a 3 anni? Un giorno chiese alla mamma di poter dormire su un letto "da grandi". La madre, però, gli spiegò che a suo tempo l'avrebbe avuto. Risultato? L'indomani, lo trovò armato di cacciavite che smontava il proprio lettino con le sponde. La madre si sedette accanto a lui e lo aiutò nel lavoro: quella sera, Jeff dormì in un vero letto. Ai tempi della scuola media, invece, aveva trasformato il garage di casa in un laboratorio di esperimenti e invenzioni. Spesso saltava la scuola pur di inventare e rimanere nel suo laboratorio personale. Jeff Bezos è nato sicuramente con talento, ma è stato capace di coltivarlo e sin da piccolo ha mostrato grinta e perseveranza. Ha fallito con diversi progetti, ma ha sempre avuto l’ambizione di cambiare il mondo. L'immagine qui sotto ritengo sia rappresentativa di tutti i concetti appena descritti. Oggi, potremmo dire che di determinazione, grinta, "tigna" e voglia di arrivare ne ha parecchia, forse anche troppa :) E tu quanto stai davvero sfruttando le tue abilità per raggiungere i tuoi obiettivi? Se ancora non sei convinto leggi l’intera recensione del libro “Grinta” e capirai il tuo livello di grinta. Aspetta, non scappare! Segui la pagina facebook per rimanere aggiornato. Chi ha letto questo articolo ha consultato anche: Busy is the new stupid: 10 strategie per ottimizzare il tempo “Essere produttivi non vuol dire solo fare più cose in meno tempo. Vuol dire anche fare le cose giuste e farli meglio". |