Il marketing si combatte in un campo di battaglia largo 15 centimetri, la mente del possibile cliente. Non vinci con un prodotto migliore. Vinci con una migliore percezione. .SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Direttori marketing, imprenditori, manager di aziende, amministratori delegati e appassionati di marketing. Cosa impari "La Guerra del Marketing" è un autentico best seller di fama mondiale che ti fornirà una concreta rappresentazione di come applicare le migliori strategie di mercato nel tuo contesto, attraverso una scrupolosa narrazione di varie storie ed esempi - positivi e negativi - di illustri aziende come Coca Cola, Pesi, McDonald's, Burger King, Mercedes, BMW, IBM, Apple e tante altre. Il marketing e le guerra si fondono in un capolavoro ispirato al libro "Della guerra" (1832), del generale Carl von Clausewitz, vero e proprio protagonista di questo prezioso testo. La guerra del marketing è un tentativo di applicare il pensiero militare ai problemi del marketing, spesso basato sull'istinto e poco sulla teoria. Ecco che la teoria militare può aiutare a colmare questa lacuna. Tenendo presente che: "Il marketing è una guerra dove il nemico sono i concorrenti, e il cliente è l'obiettivo da conquistare". Descrizione e frasi salienti Ho ricevuto questo libro, fresco di stampa (prima edizione nel 1986), con immenso piacere dalla casa editrice Lindau, nello specifico da Anteprima marchio specializzato in coaching e self-help, con l'obiettivo di leggerlo e recensirlo, essendo perfettamente in linea con il focus del mio blog, quindi con i miei gusti personali. Al Ries e Jack Trout sono i fautori di alcuni concetti di marketing che tutt'oggi vengono applicati dalle più grandi aziende del mondo. Nel 1994 Ries, assieme alla figlia Laura, ha fondato una delle società di consulenza più autorevoli al mondo. Mentre Jack Trout è morto nel 2017 all'età di 82 anni, lasciando un'importantissima eredità nel mondo del marketing. Tra i tanti libri pubblicati, spiccano "Le 22 immutabili leggi del marketing" e "Il posizionamento. La battaglia per le vostre menti". "La Guerra del Marketing" è un libro che non può mancare nella libreria di qualsiasi marketer o manager di azienda. Il motivo è semplice. La visione strategica è un presupposto imprescindibile per competere in qualsiasi tipo di business, ma non solo. Per mantenere la propria leadership nel tempo è fondamentale attuare costantemente delle azioni - difensive o offensive - adatte al momento storico, alla percezione dei consumatori e alla posizione dei concorrenti. Farlo nel mondo sbagliato per un tempo prolungato, equivale a perdere tante piccole battaglie, che sanciscono la definitiva sconfitta. Discorso che vale anche per un leader indiscusso (gli esempi a proposito sono tanti). Questo testo lo reputo, oggi più che mai, essenziale per comprendere quali mosse mettere in atto in un mondo in continua evoluzione, sempre più saturo e competitivo. Il quadro strategico de "La Guerra del Marketing" L'intero libro si fonda su quattro strategie basilari, necessarie per competere in un mercato, per mantenere la leadership o per erodere quote di mercato alle aziende che hanno una posizione di supremazia. Infine, per altre realtà, che per natura, per dimensione o per scelta, decidono di non agire da leader e attuano strategie di guerriglia. Di seguito le quattro strategie:
Sintetizzando quanto riportato nel libro, la maggior parte delle aziende dovrebbe intraprendere guerriglie. Un'azienda su 100 dovrebbe giocare in difesa, due in attacco, tre ai fianchi, e 94 dovrebbero fare guerriglia. La strategia non può essere separata dalla tattica Il marketing si nutre di strategia e di tattica. La relazione tra le due è indissolubile. La conoscenza della tattica ti aiuta a sviluppare la strategia che rende possibile una certa linea d'azione per l'impresa. La strategia, però, dirige la tattica. Un'ottima strategia sopporta una tattica mediocre, in quanto a monte c'è una chiara direzione. Se invece per vincere una battaglia è necessaria una valida tattica, allora la strategia da sola non basta. Per un buon generale di marketing deve essere capace di raggiungere obiettivi strategici e avere una profonda conoscenza che gli permette di attuare delle valide tattiche portano al successo. Il marketing è astuzia, flessibilità, coraggio e conoscenza Un buon generale di marketing deve essere astuto. Il marketing non è diverso dal football e da tanti altri sport, dove si vince in astuzia, prendendo in contropiede e sopraffacendo il nemico. Un buon generale di marketing deve essere flessibile. Senza questa dote si finisce per essere presuntuosi, convinti che cambiare significa rischiare. Invece, in un mondo come quello attuale, adattarsi significa non perdere terreno, innovare e vincere nuove battaglie. Un buon generale di marketing è coraggioso. Non serve solo essere il migliore, ma avere "la faccia da guerra" ed essere pronto a rischiare. Sempre. Un buon generale di marketing deve conoscere i fatti. Bisogna conoscere i dettagli e il mercato di riferimento per poter attuare strategie e tattiche vincenti. Che tu sia una grande, media o piccola impresa non importa. Dovrai sempre superare nuove battaglie per rimanere a galla e, magari, per vincere guerre contro i tuoi concorrenti. "La Guerra del Marketing" ti aiuterà a farlo! Adesso vuoi leggere altri libri di marketing o di business? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. |
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