Tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, in particolare nel periodo fascista, lo sport era un valido strumento per portare a compimento un processo di nazionalizzazione delle masse. SCHEDA DEL LIBRO
Appassionati marketing e di comunicazione sportiva, operatori del settore, organizzatori di eventi. Cosa impari Sport marketing e nuovi media è un manuale di studio del settore sportivo, utile a chi opera in questo campo. E' un approfondimento ricco di concetti tangibili che connette due dimensioni: new media e sport. L'intento è quello di offrirti nozioni e strumenti efficaci legati sia ai prodotti che ai servizi. Come soddisfare la domanda e come dare valore mettendo al centro le persone? Scoprilo leggendo la recensione. Descrizione e frasi salienti Lo ritengo un testo spiccatamente pratico che contribuisce allo sviluppo della cultura sportiva da un punto di vista manageriale, progettuale ed operativo. Utile a società sportive, federazioni, club, operatori di marketing e comunicazione che desiderano analizzare la domanda e l'offerta del settore di riferimento. Non è un testo attuale, in quanto è del 2011, ma lo considero utile anche nei giorni nostri. E' diviso in tre parti, ben approfondite e analiticamente elaborate: 1- La complessità della domanda e dell'offerta sportiva 2- Le gestione delle leve del marketing mix 3- La valenza strategia del marketing sportivo Facciamo una piccola cronistoria: come si è evoluto il concetto di sport dalla secondo Guerra Mondiale a oggi? Tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, in particolare nel periodo fascista, lo sport era un valido strumento per portare a compimento un processo di nazionalizzazione delle masse (fede nel progresso, fedeltà alla nazione ecc.), già intrapreso nell'Ottocento. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, lo sport subisce una forte "depoliticizzazione" e viene considerato un simbolo di aggregazione in cui poter impiegare il proprio tempo libro. Lo sport assume un ruolo di massa grazie anche alle Olimpiadi di Roma del 1960 che rappresentano un'epocale svolta nel settore: l'avvento del business sportivo. Qual è la forza di un brand e come può differenziarsi dalla concorrenza? Con l'experential marketing, ovvero un approccio legato all'esperienza del consumatore, vissuta in modo emozionale. Vengono analizzati e forniti tanti esempi di brand come Ducati, Ferrari e Nike, aziende che fanno dell'esperienza e dell'interazione con il consumatore una delle strategie principali. Un concetto che viene comunemente definito anche entertainment, un insieme di prodotti o servizi da cui lo spettatore trae utilità emozionale dallo spettacolo sportivo. Vengono poi analizzati gli strumenti promozione e pubblicità, da quelli tradizionali ai nuovi canali interattivi, come i social media, i blog e il marketing diretto. In che modo due o più aziende possono collaborare insieme per rafforzare i brand e dare maggiore valore al consumatore? Con attività di co-marketing, co-branding, partnership e sponsorizzazioni. Un esempio? due brand leader entrambi "technology-driven": Apple e Nike che collaborano offrendo prodotti in partnership che mirano a rafforzare il valore di entrambi i brand, in cui uno influenza positivamente l'altro. La domanda dei consumatori è in costante evoluzione e cambiamento e le realtà sportive devono adattarsi all'avvento delle nuove tecnologie. Il modo di comunicare, gli strumenti, le attività possono cambiare, ma viene posta al centro sempre la persona. Vuoi approfondire tutti i concetti? Ti consiglio di leggere il libro! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sullo sport? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Scoprite quel che il cliente vuole e aiutatelo ad ottenerlo. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Appassionati del settore vendite, imprenditori, manager, venditori, liberi professionisti. Cosa impari "Come si diventa un venditore meraviglioso" è un libro ricco di preziose strategie, nozioni, consigli senza tempo che potranno esserti utili nella tua carriera professionale. Pochi e semplici trucchi raccontati attraverso un racconto autobiografico dell’autore, che da “fallito” diventa un abilissimo uomo di affari, capace di chiudere ogni trattativa. Bettger racconta, attraverso diversi aneddoti della sua carriera, quanto è importante ascoltare le persone, non scoraggiarsi e programmare ogni incontro in maniera scrupolosa. Scoprire cosa vuole il cliente lo si può sapere solo con una tecnica, che seppur possa sembrare banale, pochissimi venditori la attuano. Descrizione e frasi salienti Il titolo lo può far apparire un libro banale e poco efficace. Invece lo ritengo piacevole, fluido, pragmatico e ben articolato, praticamente la reputo un’autobiografia romanzata della sua vita, ricca di trucchi che possono essere realmente attuati nella vita di ognuno di noi. Hai anche tu dei clienti? E’ il libro che fa per te. La storia dell’autore è quella di un uomo che ha imparato dai propri errori come migliorare i suoi affari. Ha studiato e attuato strategie che gli hanno permesso di concludere trattative che un tempo sembravano essere insormontabili. Frank Bettger a 29 anni si reputa un fallito. Decide quindi di seguire un corso del noto Dale Carnegie e da quel momento decide di intraprendere una carriera di assicuratore di polizze per la vita e inizia a capire di avere talento nel vendere. Come ha concluso i suoi primi affari? Con l’entusiasmo! Si rese conto quanto sia fondamentale per fatturare tanti soldi, ma anche per conquistare la simpatia delle persone. "Vendere è il lavoro più facile del mondo se vi impegnate con entusiasmo e diventa il più difficile se ve la prendete con comodo". Penserai, ma il solo entusiasmo, non basta. Giusto! Ma non è finita qui... Pagina dopo pagina l'autore ti darà alcuni consigli su come migliorare le tue abilità di vendita. Inoltre, troverai anche una lista di regole che Bettger continua a leggere prima di ogni trattativa. Ecco alcuni consigli pratici che rappresentano alcuni dei capitoli del libro:
A proposito, cos’è la tecnica dell’interrogatorio? E’ il contrario di ciò che fanno la maggior parte delle persone durante un trattativa. Raccontano il prodotto o servizio per minuti, ore, incuranti dell’opinione dell'interlocutore, dei suoi interessi, delle sue richieste, delle sue debolezze, delle sue passioni. Il metodo dell’interrogatorio è il modo migliore per:
Ti ricorda qualcosa? Il metodo dialettico di Socrate, o meglio chiamato metodo socratico, basato sul dialogo e sull’indagine. Il concetto è il medesimo. Tra i tanti concetti esposti nel libro troverai, indubbiamente, il più importante. Alla base di ogni affare, ma anche di ogni rapporto interpersonale: la fiducia. Come meritarsela? Dimostrando di conoscere perfettamente il proprio mestiere e il mercato di riferimento, lodando i concorrenti, non barando ma offrendo il miglior prodotto/servizio per lui, ma soprattutto… presentando i testimoni! La testimonianza diretta è il metodo più veloce ed efficace per concludere un affare! A proposito, non dimenticare la cosa più importante e che distingue un venditore di successo da tutti gli altri. La chiusura della vendita. Induci il cliente a firmare il contratto, senza alcun timore, e alla fine congratulati sinceramente per l’affare concluso. Adesso, allenati, allenati, allenati. Non prima, ovviamente, di aver letto e riletto questo avvincente libro! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sulla vendita? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato, oppure vai nel blog. Da grande farò l’allenatore” Mourinho a quindici anni. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Appassionati di calcio. Cosa impari La storia di Mourinho, detto “Special One” è il racconto di un uomo amato o odiato, senza mezze misure. Un allenatore mediatico, uno psicologo, un tattico, un duro che ha creato il suo perfetto personaggio: arrogante, ironico, tagliente, a tratti simpatico. Per altri rappresenta il genio, gli si riconosce una capacità di gestione e un carisma unico che lo ho portato ad essere uno degli allenatori più vincenti, discussi e criticati della storia del calcio. Cos’ha di speciale Mourinho? Scoprilo leggendo la recensione. Descrizione e frasi salienti L’autobiografia di Mourinho è, purtroppo, incompleta in quanto si limita al suo trascorso in patria fino alla sua esperienza vincente al Porto, in procinto di partire per Londra, destinazione Chelsea. Un racconto degli inizi della carriera, in cui viene descritto il verso essere del tecnico partendo dagli albori. Un allenatore straordinario che probabilmente tatticamente non ha inventato nulla di innovativo, ma che ha sopperito con un’eccellente capacità di motivare e di trasmettere una mentalità vincente in qualsiasi club allenato. “Adesso voglio vincere la Champions League con la mia squadra. Poi andrò in Inghilterra, perché mi affascina l’esperienza da manager alla Ferguson, voglio essere qualcosa di più di un semplice allenatore. Quindi allenerò in Italia. Infine chiuderò la carriera da CT della nazionale portoghese”. Tutto vero, e forse anche meglio di ogni sua profezia. Ma in questa recensione approfondirò solo la prima parte delle sue dichiarazioni, di cui il libro ne fa voce. Un carattere forte, spigoloso, un ego spropositato e un fare incredibilmente comunicativo con la stampa, i giocatori, i dirigenti. Mou ha la capacità di ottenere il massimo da tutti, dai suoi presidenti che assecondano quasi ogni sua richiesta e dai suoi calciatori, molti dei quali attratti dal suo carisma. Inizia da vice allenatore in alcuni club in Portogallo per poi arrivare al Porto. Josè ha imparato da due maestri: Robson e Louis van Gaal. Il ruolo da vice però non può rappresentare per lui un impegno longevo e va ad allenare il Benfica. Poi arriva al Porto con cui vince tutto quello che c’era da vincere:
Il suo credo calcistico è integralista, allenatore che nei suoi anni vincenti in Portogallo utilizza il 4-3-3, il 4-4-2, moduli equilibrati ma votati all’attacco con un indole spiccatamente contropiedista e poco di costruzione. Le sue squadre sono ciniche, abili a scardinare il gioco dell'avversario, per poi attaccare in velocità. “Dobbiamo avere carattere: in guerra vado solo con quelli di cui mi fido”. In 3 anni in patria portoghese, Mourinho riesce ad ottenere più di ogni aspettativa. Diventa un idolo, un allenatore tra i più invidiati al mondo. Non si fanno attendere le lusinghe di altri club che notano in lui doti da allenatore da club di primissimo livello. Ecco che arriva il Chelsea. La voce di un passaggio dello Special One a Londra arriva anche ai tifosi del Porto che iniziano a minacciarlo di morte. Una pioggia di critiche nei suoi confronti, la stampa lo ha distrutto. Passa in poco tempo da eroe a traditore. Lo yacht di Abramovich lo aspetta, firma un contratto di 4 anni. La sua carriera è all’apice del successo. Vola via dal Portogallo, lascia dei trofei, ma va via con tanta amarezza nei confronti di una parte di tifoseria che lo ha odiato, calunniato. In fondo è un allenatore ambizioso, in continua ricerca di nuove sfide, nuovi stimoli e nuovi trofei da aggiungere alle bacheche dei suoi club, e quindi della sua. Il calcio per lui è una battaglia, da vivere con i suoi soldati contro dei nemici. Storicamente trova sempre negli avversari la motivazione, e la rabbia, da poter trasmettere ai suoi giocatori. Questo è solo l’inizio della sua lunga storia calcistica, in parte già scritta, in parte ancora da scoprire. Vuoi leggere l’intero racconto delle prime esperienze dello Special One? Leggi il libro! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sullo sport? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Se tutti fossero come lui, il mondo sarebbe un casino. Più rumoroso, confuso e anarchico. Certamente divertente. Comunque, un casino. Pierluigi Pardo SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Appassionati di calcio. Cosa impari Il libro di Cassano narra esattamente la sua vita, la sua carriera, le sue folli gesta, di un ragazzo nato nella strada, che ha avuto un grande dono: il talento nei suoi piedi. Conoscerai i retroscena di alcune storie di calcio, le sue cassanate, i suoi comportamenti perfettamente fuori dagli schemi. Non ci si può aspettare di imparare qualcosa di sostanziale da questa autobiografia, ma emerge un semplice messaggio: non buttare il tuo talento come ha fatto Cassano. Vuoi scoprire cos'ha fatto? Scoprilo nelle prossime righe. Descrizione e frasi salienti E’ un libro molto leggero e tratti banale, scritto in maniera scorrevole e piuttosto discorsiva. Non lo ritengo un libro imperdibile e neanche da consigliare, ma a mio parere anche la peggior lettura può dare degli spunti di riflessione. Capirai quali. Quella di Cassano è una storia inverosimile, di un ragazzo nato a Bari vecchia, che nonostante abbia militato nei più grandi club del mondo, è rimasto sempre un ragazzo di strada, semplice, diretto, attaccabrighe e impulsivo come pochi. La classe in lui non la si può trovare se non in campo. Da piccolo a Bari tutti avrebbero scommesso su di lui. Dalla Pro Inter al Bari, Antonio ha bruciato ogni tappa, giocava con i più grandi e nelle giovanili ha realizzato centinaia di goal. Una partita cambia la sua vita: Bari-Inter. Antonio, un ragazzo sconosciuto, sigla un goal bellissimo che lo incorona come il talento del futuro. Le promesse ci sono tutte, gesta da fuoriclasse, carattere da vendere, ma che diventerà il suo limite più grande. “Se quel Bari-Inter non ci fosse stato sarei diventato un rapinatore, o uno scippatore, comunque un delinquente. Molte persone che conosco si sono arruolate nei clan. Quella partita e il mio talento mi hanno portato via dalla prospettiva di una vita di m…”. Quel gol ha rappresenta per lui un cambio drastico della sua vita, il presidente del Bari Matarrese gli regala una macchina, una Golf nera metallizzata che ancora tiene custodita in giardino. A Bari diventa un idolo, a tal punto che lo nota la Roma e lo acquista, assicurandosi un giocatore dal sicuro avvenire. Firma un contratto da capogiro e inizia la sua collezione di auto di lusso: Ferrari, Mercedes e via dicendo. A Roma incontra il suo idolo: Francesco Totti. I due diventano inseparabili, coppia indissolubile in campo e fuori. Serate in discoteca, ragazze, una vita notturna ben nota anche al club e ai tifosi. Tutt’un tratto, come afferma lui: diventa bello, ricco e famoso. Una donna dietro l’altra, dettagliatamente e tristemente descritte nel libro come trofei, quasi un vanto personale di una vita che ammette di poter fare per merito della sua notorietà. Poi incontra la sua attuale moglie, Carolina. Cambia la sua vita sentimentale, ma non lui. Passa al Real Madrid, il club più glorioso al mondo, e spreca il treno più importante della sua vita, facendo parlare i media solo per i suoi comportamenti extracalcistici: sesso, cassanate, soldi sperperati, macchine. Fallisce come uomo e come professionista. Torna in Italia, passando per Sampdoria, Milan, Inter, Parma, poi di nuovo Sampdoria e ultimamente al Verona, un’esperienza durata poche settimane. Nella sua carriera ha vestito la maglia della nazionale ai mondiali e agli europei. Ha divertito ed esaltato tutti con le sue giocate, ha fatto infuriare arbitri, avversari, allenatori e dirigenti, che lo hanno coccolato come un figlio. Sì, perché da Cassano ti aspetti sempre "l’autogoal" e chi lo ha avuto ha sempre cercato di proteggerlo. Ha sprecato tantissime occasioni, una dopo l’altra, non ha mantenuto le promesse a se stesso e agli altri, ai tifosi, al calcio. Ha deluso tutti, sbagliando tanti goal decisivi ma non nel prato verde, lì era letale. La storia di Cassano è quella di fenomeno incredibilmente folle, un patrimonio italiano del calcio sprecato per colpa del suo essere. La storia non si può cambiare e pensandoci bene, forse, se quel goal non fosse entrato in porta, la sua vita sarebbe potuta essere decisamente peggiore… Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sullo sport? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Rispetto per tutti, paura di nessuno. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Appassionati di calcio. Cosa impari L’autobiografia di Stankovic è l’emblema della grinta, del talento e della perseveranza. Un libro pieno di sfumature e di significati, di retroscena che descrivono perfettamente quanto sia difficile fare carriera nel calcio. Scoprirai come dietro a questo mondo apparentemente fatato ci sono sacrifici, fallimenti, dolori, ma anche tanta voglia di arrivare, quella che il piccolo Deki lo ha sempre contraddistinto. Come è diventato un calciatori altissimi livelli? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Un libro che racconta una storia interessante, quella di un ragazzino dalle grandi ambizioni, conscio dei propri mezzi, con la testa sulle spalle. Un lavoratore nato, un professionista vero. A dispetto di molti calciatori, famosi più per le gesta fuori dal campo, Deki ha sempre rappresentato la classe lavoratrice (come la definisce lui), prima il sacrificio, il lavoro, poi i risultati. Una storia che vale la pena leggere per capire i valori e l’impegno di un ragazzino che ha scritto diverse gloriose pagine del calcio italiano. Il papà, ex calciatore, gli chiedeva spesso di tirare il pallone al muro per ore per colpire un punto preciso. Dejan si annoiava. Il padre ribatteva: “Continua pure a tirare bene, un giorno capirai”. Stankovic è nato alla Stella Rossa, storico club serbo, in cui ha fatto tutta la trafila dalle giovanili fino alla prima squadra, dove ne diventa un idolo. Deki, così chiamato dai compagni di squadra ci mette poco a diventare il fulcro della squadra. Un carattere da vendere, talento, potenza, grinta e mezzi tecnici superiori alla media. Così nel ’98 lo nota la Lazio, ma su di lui ci sono Roma, Glasgow Rangers, Juventus, Paris Saint-Germain. Il suo manager gli propone l’allettante offerta dei biancocelesti e l’affare è fatto. Alla Stella Rossa vanno 24 miliardi delle vecchie lire. Eriksson, il suo prossimo allenatore, stravede per lui e lo accoglie a braccia aperte: “E’ fantastico. Può giocare in tutte le squadre del mondo. Lo aspetto nella Lazio”. Ma arriva soprattutto per merito di un suo connazionale, noto agli appassionati di calcio, Vladmir Jugovic, che avrebbe scommesso su di lui. Aveva ragione. Inizia il crollo emotivo: lascia la famiglia, gli amici, la sua terra e il suo club. Lascia un popolo in una situazione politica molto complessa e si porta dietro pensieri, incertezze, ma tanta rabbia e spirito combattivo. Arriva a Roma di pessimo umore ma trova un mister che lo reputa il calciatore più forte e completo, in prospettiva, della rosa. Ma soprattutto trova un fratello: Sinisa Mihajlovic, il leader della Lazio che inizia a prendersi cura di lui. A poco a poco diventa anche una bandiera della Lazio e in sei stagioni vince una Coppa Uefa, uno scudetto e altri trofei. Ma Deki inizia ad attirare l’attenzione anche dei grandi club: Juve e Inter sono su di lui. Diventa neroazzurro e questa maglia si tramuta nella sua seconda pelle. Pur di andare a Milano perde cinque mesi di contratto con la Lazio. All’Inter prende subito la guida del centrocampo e conquista immediatamente i tifosi della beneamata. Ha cuore, grinta e una voglia di giocare come pochi. Il San Siro storicamente apprezza giocatori di questo calibro. Manca solo un obiettivo nella sua carriera, oltre a vari scudetti e coppe vinti, la Champions League non fa parte della sua bacheca personale. Ma arriva Mourinho, che punta su di lui e promette a tutta la squadra di portare a Milano una coppa che manca da oramai 45 anni. Deki incorona un sogno: il triplete (Champions League, Scudetto e Coppa Italia) e chiude la sua splendida carriera proprio in nerazzurro nel 2013. In qualsiasi squadra in cui ha militato è sempre stato un leader, sempre rispettato, mai una lite, ma un grande lavoratore e trascinatore. “La classe lavoratrice la chiamo io. Sono tutti dalla mia parte, io li porto con me, sul palmo della mano. Un rispetto di cuore e reciproco”. Deki è stato un calciatore unico per il nostro campionato e lo ricorderemo soprattutto per sua umanità, il suo carattere, la sua voglia di lottare in risposta ad una terra natia che lo ha temprato, ferito, ma mai sconfitto. Stankovic ha vinto tutto ciò che c’era da vincere, ha vinto nella vita e nel calcio. Consiglio di leggere tutto il libro per scoprire gli aneddoti della sua carriera! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sullo sport? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Ragazzi, troppo stress. Tre anni e smetto. Quattro, dai: arriviamo a 2000 cifra tonda. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio Appassionati di calcio, allenatori. Cosa impari Ancelotti rappresenta nel panorama mondiale uno dei più grandi allenatori in assoluto. Attraverso questo libro potrai ripercorrere tutta la sua carriera, il suo credo, la sua competenza, conoscere gli sviluppi tattici dal suo storico 4-4-2 partito dalla Reggiana fino al suo ancor più celebre Albero di Natale: 4-3-2-1 che lo ha reso unico. Com’è nato il modulo e come si è sviluppato? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Il libro è ben scritto e articolato, a tratti molto tecnico e comprensibile principalmente a chi mastica un minimo di calcio e di tattica, in quanto va nello specifico dei moduli, di movimenti, analizza dettagliatamente alcune partite storiche e propone anche alcune soluzioni tattiche preparate in allenamento nei club in cui ha allenato. Lo ritengo un ottimo testo anche per comprendere diversi concetti calcistici, che provenienti dal suo credo, ne avvalorano sicuramente l’efficacia. Carletto nasce a Reggiolo, da giocatore ha vestito le maglie di Parma, Roma e Milan. Da allenatore ha iniziato proprio con la Reggiana, poi il Parma, la Juventus, il Milan, il Chelsea, il Paris Saint Germain, il Real Madrid e poi il Bayern Monaco. Una carriera calcistica di alto livello con una bacheca ricca di trofei, 3 Champions League tra Milan e Real Madrid e tanti nazionali. Per Ancelotti il sistema di gioco è importante, ma non è il fine, la filosofia, i principi di gioco e i compiti che ogni giocatore deve compiere durante la gara sono alla base di ogni modulo tattico. Com’è nato l’Alberto di Natale? Nel campionato 2002-2003, al Milan, decide di evolvere il suo affezionato 4-4-2 in un sistema innovativo potesse soddisfare le seguenti prerogative:
Così, sviluppa un modulo a 4 per la difesa, un centrocampo a 3 con Pirlo vertice basso, due mezzali e una punta centrale. Ecco l’Albero di Natale, un modulo che permette di aver quattro linee gioco (difensori, centrocampisti, trequartisti e attaccante) e di incidere offensivamente anche attraverso le catene di gioco (sviluppo tattico dell'azione su un lato specifico tra i vicini di reparto), facilitate da questo sistema. Al termine della stagione 1995/1996, dopo aver riportato la Reggiana in serie A, aveva deciso di lasciare il calcio: “Ragazzi, troppo stress. Tre anni e smetto. Quattro, dai: arriviamo a 2000 cifra tonda”. Per fortuna questa sua frase è rimasta fine a se stessa. Ancelotti ci ha regalato emozioni, è uno dei pochi allenatori, oserei dire l’unico, che riesce ad unire tutti i colori. Non puoi odiarlo neanche se tifi per la squadra rivale, mai sopra le righe, un signore d’altri tempi, sempre corretto. Un’amante del calcio vero. Un leader silenzioso, un allenatore rispettato dai giocatori e dagli avversari. Una persona di elevata caratura morale, oltre che un mister di altissimo livello. Per lui il calcio è divertimento, e diverte anche tutti noi. Ti consiglio vivamente di leggere l’intero libro per scoprire tutti i suoi segreti tattici! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sullo sport? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Terroni è un best seller di Pino Aprile, attraverso il quale descrive dettagliatamente motivi, cause e conseguenze di quella che viene considerata dall'autore una fantomatica Unità d'Italia. La tesi che sposa segue questa linea di pensiero e ne analizza i fatti storici che ci hanno portato a questa palese differenza territoriale causata a diverse strategie e politiche opprimenti del Nord contro il Sud. Vuoi scoprire il pensiero di Pino Aprile e capire cos'è la questione meridionale? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti “Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni” Sono le parole di Pino Aprile, che sintetizzano in maniera chiara e diretta di cosa si parla. E' libro con uno stile ironico, tagliente, provocatorio e fortemente critico che nasce con l'obiettivo di separare, più che mettere d'accordo. Molte sono le critiche rivolte all'autore, che viene descritto come "meridionalista" fazioso privo di riscontri scientifici e storici che ne possano attestare la veridicità delle sue affermazioni. L'altra faccia della medaglia è chi sposa perfettamente il taglio del libro e lo idolatra. Pino Aprile è un giornalista pugliese, noto a molti proprio in seguito a questo libro che ha destato non poche critiche e altrettante acclamazioni. Il tema centrale è lo sterminio di massa che è stato compiuto dai piemontesi nei confronti dei alcune regioni del Sud. Quindi, anche la conseguente questione meridionale, su come è stata affrontata e come essa ha influito fino ai giorni nostri. Del resto, conoscere la storia significa interpretare tante concause attuali, a cui spesso non sappiamo dare delle risposte. Cos'è la questione meridionale e come è nata? E' in sostanza il breve riassunto in due parole di una storia che dura dal 1861, che riguarda il persistente divario tra il Mezzogiorno e il Nord, da un punto di vista economico, industriale, sociale, lavorativo e strutturale. Il motivo scatenante di questo gap, secondo Aprile, è stata proprio l'unità d'Italia stessa. Tra il 1861 e il 1871 ci furono circa un milione di morti, ovvero dei saccheggi da parte dei piemontesi e dei Garibaldini nei confronti di alcune regioni del Sud, il cui l'obiettivo era quello di depauperare le realtà industriali e agricole dell'epoca. La conseguente resistenza degli abitanti del sud Italia viene dal quel giorno chiamato “brigantaggio”. Fu così che nacque la questione meridionale e il problema annesso del sud. Da quel momento in poi iniziarono anche i primi flussi migratori verso il Nord, in cerca di un'occupazione. Un racconto che ripercorre il decrescente sviluppo del Sud, in cui a detta dell'autore fino al periodo preunitario non vi era una differenza eclatante dal punto di vista del reddito pro capite con il Nord. Il Mezzogiorno grazie Regno delle Due Sicilie rappresentava una florida economica industriale. In sintesi l'autore ne riporta alcune delle più importanti innovazioni:
L'accusa dell'autore è che proprio per colpa dello stato e del Nord, il Sud rappresenta ciò che è adesso. Un'insieme di politiche, leggi inique, stragi, azioni di superiorità avrebbero decretato il tracollo del meridione. Ammetto che da persona nata al Sud, difficilmente sarei imparziale, ma cerco di dare il mio parere neutrale, ma opinabile, su questo libro e sul tema. Non ho la presunzione né di avere la verità in mano, né di poter dare un giudizio completamente oggettivo. Sono dell'avviso che in questo libro ci siano delle verità inconfutabili, riferite sicuramente a ciò che rappresentava il Regno delle Due Sicilie all'epoca e ritengo che indubbiamente i fatti storici, alcuni dei quali ancora attuali, abbiano decretato un'abissale differenza tra Nord e Sud. Dovuta a varie vicissitudini che dipendono principalmente da reali azioni legate all'oppressione e alla disparità, ma d'altra parte sono del parere che sia stato sempre radicato nel Sud un principio di mentalità avversa nei confronti dello sviluppo del bene comune, del territorio circostante, e quindi, di intere regioni: Calabria, Sicilia, Campania, Puglia e via dicendo. L'individualismo esasperato, legato poi ad una criminalità organizzata, ha sancito molti dei problemi di oggi, ma che lo stato non ha mai affrontato e che non ha mai avuto come obiettivo primario quello di bilanciare queste storiche e lampanti differenze. Un tema storicamente dibattuto in cui sbagliamo tutti, si rimpallano le responsabilità, ma senza trovare soluzioni reali per risanare il problema. Vuoi farti un'idea personale sull'argomento e sul libro? Ti consiglio di leggerlo assolutamente! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri d'inchiesta? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Il guerriero della luce è colui che è capace di comprendere il miracolo della vita, di lottare fino alla fine per qualcosa in cui crede, e di sentire allora le campane che il mare fa rintoccare nel suo letto. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Più che un libro è un vero e proprio manuale di vita, ricco di frasi, aforismi, citazioni che ti inviteranno a riflettere. I temi trattati sono le problematiche basilari della nostra esistenza, narrate attraverso delle perle di saggezza che potrai cogliere anche dopo averlo letto per la prima volta. Vuoi sapere di più? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti "Il guerriero della luce crede. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere". Coelho scrive questo libro nel 1997, quasi dieci anni dopo del più celebre L'alchimista, che ritengo sia uno dei più belli della sua collezione, e probabilmente anche della mia libreria. Il manuale del guerriero della luce è un viaggio nell'interiore che potrai leggere tutto d'un fiato. Non è da ritenersi un romanzo straordinario in quanto c'è poca narrazione, ma che vale la pena sfogliare. La storia, nella prima parte del romanzo, narra un incontro tra un bambino e una donna molto bella, che attira la sua attenzione con una leggenda secondo la quale da un tempio si senta il suono delle campane. "Eppure, anche se non possiamo più vedere l'isola, riusciamo ancora a sentire le campane del suo tempio, quando il mare le fa ondeggiare, laggiù sul fondo." Il bambino incuriosito da questa storia, dal quel momento non ha fatto altro che attendere il suono, da solo in viva al mare. “Un guerriero non cerca di essere coerente: apprende, piuttosto, a vivere con le sue contraddizioni.” Il proseguo del libro è un susseguirsi di frasi, citazioni e pensieri che possono essere letti da qualsiasi parte del libro, in quanto non hanno un filo conduttore comune. “Un guerriero della luce non ha mai fretta. Il tempo lavora a suo favore: egli impara a dominare l’impazienza, ed evita gesti avventati.” Ma chi è il guerriero della luce? Il guerriero è insito in ognuno di noi e dovremmo farlo emergere al momento giusto. E' colui che lotta per i proprio obiettivi, colui che non sembra, ma è. Il guerriero è tale quando prima di raggiungere alla meta ha trascorso tutte le vicissitudini della vita, affrontato il bene e il male. Può sbagliare, tradire, ma deve mostrare coraggio in ogni situazione. Il guerriero sceglie con chi combattere durante il cammino, chi amare, perdonare e ferire. Un guerriero della luce non ha “certezze”, ma un cammino da seguire, al quale cerca di adattarsi in base al tempo. Risveglia il guerriero che vive in te e conduci la tua vita coraggio e un pizzico di follia! Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri sulla crescita personale? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Viviamo in un'epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Questo straordinario romanzo di Oscar Wilde del lontano 1890 pone l'attenzione sul puro concetto di narcisismo volutamente esasperato, descritto attraverso una storia affascinante quanto tragica. Una panoramica di una realtà che descrive la mediocrità di un mondo fittizio, pieno di maschere e di vite falsamente perfette. Il ritratto di Dorian Gray è un capolavoro che ci regala una visione dell'epoca vittoriana, ma che indubbiamente trova una collocazione anche nei giorni nostri. Vuoi sapere perchè? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Il ritratto di Dorian Gray è un romanzo che ho letto per la prima volta alle scuole medie e che ho voluto rileggere qualche mese fa. Un libro affascinante e che nonostante sia stato scritto in un'altra epoca, incarna perfettamente la concezione di una bellezza ossessiva e di una vita superficiale, basata su una mera manifestazione dell'esteriorità e della trasgressione. E' un libro che qualora non l'avessi letto, devi immediatamente rimediare. Ritengo che dallo stile di scrittura e dal fascino che ne deriva, sia uno dei romanzi più belli in assoluto. Siamo nel XIX secolo e ci troviamo a Londra. Dorian Gray è un giovane molto affascinante e particolarmente facoltoso. La storia ha inizio quando l'amico pittore, Basil Hallward, incredibilmente affascinato da tanta bellezza, decide di crearne un ritratto. Il personaggio che entra nel vivo, e che stravolgerà le sorti di Dorian, è Lord Henry Wotton, un dandy amorale che diventerà mentore e consigliere proprio del giovane Dorian. L'incontro tra i due influenzerà drasticamente il carattere e la vita del ragazzo. Durante una lunga chiacchierata, quest'ultimo si rende conto, perfettamente manipolato e rapito da Lord Henry, che il suo fascino è transitorio e che deve godersi appieno la giovinezza. Da quel momento in poi Dorian ne incarna i perfetti ideali e comportamenti di un ragazzo avido, anaffettivo, schiavo dei vizi e vittima della propria bellezza. Si convince che sarà il suo ritratto ad invecchiare per lui, mentre la sua figura rimarrà indenne. "La giovinezza è l'unica cosa che valga la pena possedere". Dorian Gray Una donna si innamora di lui, Sybil, e inizialmente anche Dorian mostra un timido interesse. Ma dopo aver compreso che l'amava solo per le sue doti recitative, decide di non considerarla e di abbandonarla improvvisamente. Motivo per cui Sybil si è tolta vita. Il giovane conscio di esserne la causa, ma senza alcun rimorso, da quel momento in poi diventa schiavo del lusso, della trasgressione e del piacere assoluto, incurante di una vita reale e dei sentimenti delle persone. Quasi una vita in terza persona. La storia da qui in poi diventa sempre più avvincente e il finale puoi gustartelo leggendo il libro, assaporandone ogni sfumatura. Dal racconto emerge che: - La giovinezza longeva è un miraggio, lo scorrere del tempo fa parte di tutti e noi e non possiamo che prenderne atto, accettando ogni fase della nostra vita, senza illuderci che il tempo non lascerà il segno. - La bellezza non è tutto, il romanzo c'insegna che l'effimera convinzione che essa ci dia la felicità per tutta la vita, è il più grande errore. La bellezza è un dono e in quanto tale va custodito, ma non reso l'elemento basilare della nostra esistenza. Dorian Gray è l'emblema dell'estremo narcisismo, alla ricerca esasperata del superfluo. - L'immoralità genera solo il male, Dorian ci insegna che i vizi, l'anaffettività, i comportamenti contrapposti ai valori sani, inducono a vivere in una sorta di alter ego, attraverso il quale viene mostrata una parte apparentemente positiva dell'immagine di sé, mascherandone quella malvagia. Ma indubbiamente quest'ultima prenderà il sopravvento. Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri romanzi? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Oggi si fa la serie A o si muore. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Viene messa in luce la parte nera del mondo del calcio attraverso un romanzo che descrive la storia di un calciatore che decide di vendersi la partita. Un argomento attuale che descrive, anche se superficialmente e a tratti grottescamente, una realtà che è ancora presente. Una storia che mette in risalto un rapporto conflittuale tra padre e figlio. Un padre smarrito e assetato di successo, un figlio anti-eroe che ha commesso i suoi stessi errori. Cosa imparerai? Scoprirai una storia di insuccesso. Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Non lo reputo certamente un capolavoro rispetto ai romanzi più noti di Giorgio Faletti, ma la ritengo una lettura veloce e piacevole. A tratti la storia è un po’ banale e poco realistica, ma è scritto molto bene. Seppur Faletti abbia ammesso la sua poca conoscenza del mondo del calcio, decide di scrivere questo libro affrontando il tema con gli occhi di un magazziniere, Silvano Masoero. Chi era Silvano? Silvano, detto “Silver” era un ex pugile, cresciuto in quartiere periferico di Asti in cui ha sempre condotto una vita fuori da ogni regola. Ha pagato la sua carriera per un errore di gioventù che lo ha portato ad andare in carcere. Dopo la reclusione è diventato il magazziniere di una squadra di serie B, che aspira alla promozione in serie A. Roberto, “Il Grinta” è suo figlio e gioca nella squadra del paese proprio dove lui lavora. Lui è il simbolo della città e idolo dei tifosi. Una partita tra i due che dura una vita, un rapporto conflittuale, di un padre che sogna disperatamente un sogno che lui ha gettato via: fare successo nel mondo dello sport e diventare un eroe della città. Si rivelò l’esatto contrario. Roberto segue le orme del padre: sbaglia la sua partita più importante, il gol decisivo. Andando contro chi lo acclama e contro una città intera. Ha commesso un autogoal: vendersi la partita. Tre atti e due tempi è la cronaca di una vita senza scrupoli, fatta di sogni impossibili, di speranze illusorie. Un figlio che avrebbe dovuto salvare le sorti della famiglia, provando a fare carriera, ma non ha fatto altro che emulare le gesta del padre. Una descrizione, seppur poco approfondita, della nostra società moderna. Di uomini deboli, vittime di se stessi e del proprio fallimento. Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri romanzi? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Non si vede che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Il piccolo principe è uno dei pochi libri che riesce a raggiungere ed impressionare persone di ogni età: dai bambini ai grandi, in quanto i principi e i valori che vuole trasmettere sono universali e sono raccontati con una semplicità disarmante. Emergono temi basilari della vita: l'amore, l'amicizia, l'importante delle cose semplici, in sostanza il vero senso della vita. Non è solo un libro per bambini, ma un manuale ricco di lezioni di vita. Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Un tale capolavoro non credo abbia bisogno di presentazioni. E' un libro che ho letto alle elementari e che ho avuto modo di rileggere recentemente, trovando altre sfumature che a quell'età avrei difficilmente recepito. Se ancora non lo hai letto, credo sia arrivato il momento di farlo. Per molti è ritenuto un libro banale e incomprensibilmente sopravvalutato. In realtà, il libro insegna, sia ai bimbi che ai grandi che l'infanzia va "vissuta" per tutta la vita, ovvero che ognuno di noi dovrebbe mantenere un pizzico di infantilità che ci permetterebbe di vivere la vita in maniera più leggera. Il romanzo inizia con il racconto di un aviatore che da piccolo avrebbe voluto essere un pittore, ma dopo che il mondo dei grandi lo ha scoraggiato dal suo obiettivo, è diventato un pilota. Il racconto entra nel vivo quando il suo aereo si trova improvvisamente nel deserto del Sahara e al mattino successivo un incontro ha cambiato la sua vita. Un bambino buffo, vestito da principe, arrivato dallo spazio: il piccolo principe. Inizia così una lunga chiacchierata, partita con una richiesta di quest'ultimo, a dir poco inusuale: "Mi disegni, per favore una pecora?". Nonostante la domanda fosse un po' stravagante, il pilota decide di farlo. Ci ha messo poco a capire che si trattava di un personaggio strano e da lì a poco scopre il perchè vista la sua particolare provenienza. I due parlano e lungo la storia diventano grandi amici. Ognuno dei due ha imparato qualcosa dall'altro: "Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano", dice l'aviatore. "L'essenziale è invisibile agli occhi, che non si vede bene se non con il cuore". dice il piccolo principe. Il romanzo è ricco di immagini, metafore, significati che vengono narrati con la semplicità di una scrittura che vuol rappresentare un linguaggio universale. A mio parere emergono diversi spunti che rappresentano il senso della vita: - L'importanza dell'amore e dell'amicizia: costruire e mantenere relazioni e rapporti di qualità lungo il nostro cammino di vita. Rapporti semplici, ma veri. - Incontrerai persone di tutti i generi: il vanitoso, quello che ama il potere, chi è schiavo dei vizi e del suo denaro, proprio come i personaggi che ha incontrato il piccolo principe. Il mondo è bello perchè è vario, si dice, ma tu sei padrone di decidere con chi instaurare dei rapporti sani e allontanare le persone lontane dal tuo essere. - L'essenziale è invisibile agli occhi: ciò che conta non è la bellezza esteriore, ma cosa essa cela: i valori e le qualità umane, cosa offriamo agli altri e come costruiamo e coltiviamo le relazioni, sono tutte caratteristiche che ci rendono speciali. L'antitesi del materialismo. - L'apparenza ci inganna: tutto ciò che vediamo può essere interpretato da altre prospettive e avere una visione infantile delle cose può darci spunti diversi dal nostro, noioso, punto di vista. Quello che caratterizza l'adulto. - Ricerca te stesso e fai esperienze: un viaggio, un cammino, un'esperienza, sono rare occasioni in cui puoi conoscere il tuo io, instaurare rapporti di amicizia e di amore, confrontarti con le vicissitudini positive e negative della vita. Scopri l'ignoto. Decidi qual è il tuo posto all'interno del mondo, scegli con chi trascorrere il tuo cammino e vivilo nella maniera più semplice, ed umile, possibile. Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri romanzi? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Cu si menti cu li sbirri, ci appizza u vinu e i sicarri - Chi si mette con i poliziotti, ci rimette il vino e i sigari. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari In questo libro scoprirai che la 'ndrangheta ha delle regole storicamente radicate e tramandate di generazione in generazione, di famiglia in famiglia. Riti, diritti e doveri, sgarri, vendette, approcci religiosi, credenze e simboli ben precisi e collaudati. Imparerai che dietro all'organizzazione criminale più potente al mondo ci sono dei valori che la distinguono da tutte le altre. Perchè è la più affidabile e quali sono le caratteristiche che la rendono sempre più potente? Ma è davvero così coerente? Se sei curioso di saperlo, Gratteri e Nicaso non deluderanno le tue aspettative. Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti Rispetto a Padrini e Padroni (sempre di Gratteri e Nicaso), che racconta l'evoluzione tra la vecchia e la nuova mafia, in questo libro vengono trattate le caratteristiche intrinseche della mafia calabrese. I comandamenti, le regole e i riti più radicati, oramai da tantissimi anni. Verrai a conoscenza di tutto ciò che avresti voluto sapere sulle 'ndrine. Un sorta di glossario documentato della malavita calabrese. "La 'ndranghita! La 'ndranghita è una cosa al di fuori di tutte le cose. Uno ce l'ha nel sangue". Saverio Maisano, figlio di un vecchio capobastone di Palizzi in un incontro con il boss Giuseppe Pelle. Prima di tutto facciamo un'analisi semantica della parola, per i meno avvezzi (e per i non calabresi). Appena nata veniva definita picciotteria, poi dranghita, dopo 'ndranghita, e infine 'ndrangheta, che ovviamente rimarrà tale fino ai giorni nostri. Cambia il nome, ma non cambia la sostanza, piuttosto abbiamo assistito ad evoluzioni nella forma criminale e nel concetto generale di concepire il fare 'ndrangheta (leggi qui la recensione di "Padrini e Padroni"). Una persona che è nella 'ndrangheta, si dice che 'ndranghetija e se io e te lo dovessimo fare insieme: 'ndranghetijamu e chi viene concepito come tale è lo 'ndranghetista. Sappi che quest'ultimo non nomina mai questa parola, e non ne sa spiegare il significato. Perchè? Con certi valori ci si nasce e non è semplice darne una spiegazione. "E' sempre stato così e sarà così sempre", dice un comandamento. Ecco tutti i comandamenti che i due autori hanno riportato nel libro e che rappresentano i capitoli: 1- La 'ndrangheta è una e una sola 2- Chi tradisce brucerà come un santino 3- Non si sgarra, né si scampana 4- La famiglia è sacra e inviolabile 5- Cumandari è megghiu chi futtìri (comandare è meglio che fregare) 6- A tavola tutto si divide e tutto si discute 7- Senza soldi non si cantano messe 8- Cu campa campa, cu mori mori (chi vive vive, chi muore muore) 9- Tutto passa, anche il carcere 10- E' sempre stato così e sarà così per sempre La mafia calabrese è basata su un insieme di codici d'onore, una vera e propria bibbia per chi ne fa parte. "Ho sempre rispettato le leggi giuste diceva Don Mommo Piromalli". Uno tra questi, quello relativo ai vari riti a cui le nuove leve devono attenersi per entrare a far parte di un locale, ma ti consiglio leggerlo sul libro. Le storiche riunioni tra cosche, anche nemiche, si svolgevano in un luogo ben preciso: al santuario di Polsi nella zona di San Luca nei giorni 2, 3, 4 settembre. I rappresentati di ogni cosca prendevano (lo fanno ancora, ma in luoghi segreti) insieme le macro decisioni per evitare nuove guerre tra loro (il sangue non agevola nessuno) e per dividersi scrupolosamente zone e modalità di dominio. Ciascuna cosca ha un "locale", ovvero luogo fisico di competenza (che può essere una città, una provincia, un paese) che fa sempre riferimento alla "mamma" quello di San Luca. Qualsiasi mossa, decisione o atto criminale di rilievo proveniente da qualsiasi locale deve passare sempre dall'approvazione dei vertici della 'ndrangheta. "Se le mafie non avessero la capacità di adeguarsi ai cambiamenti della società scomparirebbero nel giro di pochissimo tempo. Il fatto che siano longeve e che riescano a portare avanti i loro miti e i loro valori è dovuto proprio alla capacità di usare tutti gli strumenti che la modernità mette a loro disposizione, a cominciare dagli strumenti tecnologici. Loro, in realtà, dal punto di vista culturale non sono cambiati, sono uguali ad un secolo fa, con una mentalità simile a quella di vecchi boss, vogliono ancora il dominio, potere controllo del territorio. Hanno bisogno del consenso per allargare la cerchia di chi li sostiene con il silenzio". La mafia senza politica, oggi, non avrebbe vita lunga. Senza consenso perderebbe forza. Ha un'altra grandissima peculiarità che la rende la più longeva e solida in assoluto. Quale? E' l'unica organizzazione criminale che ha pochissimi collaboratori di giustizia. Perché? La 'ndrangheta è così profondamente insita nei nuclei familiari che difficilmente si tradisce un fratello, una madre, un padre, un cugino, un compare. Ti ho appena raccontato e fatto credere, grazie a questo libro, che sia un mondo di regole ferree, di valori che in realtà sono codici che spesso non vengono neanche rispettati. Vale tutto e vale niente (vedi recensione de "Il coraggio di dire no"), ma soprattutto è un sistema pieno di frasi incompiute: "il dire non dire", appunto. Una realtà piena di contraddizioni che nacque proprio con l'obiettivo di contrastare lo stato, anch'esso con un sistema di leggi che tutti noi conosciamo e che dovrebbe andare contro la criminalità organizzata. Ma nella realtà quotidiana entrambi coesistono, s'incastrano in una simbiosi perfetta. Ti sei mai chiesto il perché? Leggi il libro e scoprirai quanto la mafia sia piena di regole perfettamente contraddittorie. Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri d'inchiesta? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato Le famiglie mafiose hanno figli incensurati, laureati in medicina, ingegneria, giurisprudenza, che poi gestiscono la cosa pubblica in modo mafioso. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Un viaggio nella 'ndrangheta calabrese partendo dagli albori fino all'attuale situazione generale che ha imborghesito, e quindi, elevato (per così dire) il concetto di mafia e per questo motivo riscontriamo la presenza di inserimenti di affiliati all'interno della politica, della medicina, della giurisprudenza. La mafia si sta adeguando ai giorni nostri e ed è sempre più a suo agio, purtroppo, nelle classi dirigenti dei poteri forti dello stato. La crudeltà, il sangue, i sequestri, sono oramai concetti superati di un'organizzazione che aveva la necessità di incutere terrore e affermare la sua egemonia. Oggi, questo silenzio assordante di un potere ormai consolidato, in tutta Italia, ma direi anche in tutto il mondo, non fa altro che confermare che il grado di "Santa" si è perfettamente integrato nelle istituzioni. Pensi sia un problema del sud? Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti “Con il grado di 'santa' uno 'ndranghetista può essere anche massone deviato. Questo vuol dire più potere, entrare nella stanza dei bottoni, cogestire la cosa pubblica, avere contatti con professionisti". Nicaso (giornalista, docente e scrittore) e Gratteri (procuratore della Repubblica di Catanzaro), due massimi esperti di mafia raccontano per filo e per segno come è nata la 'ndrangheta, come si è evoluta e soprattutto quali sono le vecchie e nuove aree di competenza, ma principalmente di influenza delle organizzazioni criminali. Per quale motivo nessun governo ha mai deciso di combatterla? Come mai non ci sono più spargimenti di sangue e quali sono state le radici criminali? Partiamo dagli albori con una piccola cronistoria utile a capire l'evoluzione della malavita e cosa viene raccontato all'interno di questo prezioso libro. Si parla di mafia calabrese, o meglio "picciotteria" (poi dranghita, dopo 'ndranghita, e infine 'ndrangheta, vuoi conoscerne il significato? leggi la recensione di "Dire e non dire") sin dalla fine dell'800 per la presenza di una delinquenza interessata principalmente alla costruzione delle ferrovie. Ma è agli inizi del '900 che si delineò la prima vera testimonianza: due criminali uccisero due preti nella provincia di Reggio Calabria, come afferma Gratteri. Successivamente dagli '20 ai '60 iniziò a radicarsi principalmente nella provincia di Reggio Calabria, momento in cui iniziarono a spiccare dagli anni '60 in poi le prime famiglie che hanno, e alcune delle quali lo stanno ancora facendo, monopolizzato l'economia di un'intera regione. E non solo, vedremo che questo dominio si estenderà anche a livello internazionale. Parliamo dei Piromalli di Gioia Tauro (il fautore fu Don Mommo), dei Tripodo di Reggio Calabria (Don Mico), e i Macrì (Antonio) della Locride. Ci furono due guerre di 'ndrangheta (una negli anni '70 e una negli anni '80) in cui tutti tra i nomi citati, solo Don Mommo Piromalli ebbe la meglio. Macrì fu ucciso dalle cosce nemiche e Don Mico Tripodo è stato fatto fuori dalla camorra quando si trovava in carcere. A queste famiglie si sostituirono dei nuovi giovani rampanti (i De Stefano, i Morabito, gli Imerti ecc.) che hanno "evoluto" il concetto di mafia e lo hanno esteso alla massoneria, ai poteri forti (la Santa, quindi), ai grandi appalti, ma soprattutto alla droga. I "vecchi" boss non era favorevoli né alla Santa, ovvero a collaborare con gente influente esterna alle cosche, né al fatto che le organizzazioni dovessero sporcarsi le mani nel commercio della droga, ma mai scelta fu più azzeccata. Per loro s'intende. Iniziarono a crearsi dei fitti rapporti con la Colombia e altri paesi dell'America del Sud per potenziare questo business. La 'ndrangheta venne quindi internazionalizzata a 360°: attraverso l'acquisto di ristoranti, bar e ovviamente grazie allo spaccio di cocaina, iniziando dalla Germania, Austria, Svizzera, e tanti altri stati colonizzati dai boss calabresi, i quali iniziarono ad aprire i "locali" all'interno di città e paesi, anche i più sconosciuti. Il 60% del guadagno della mafia calabrese, oggi, proviene proprio dalla cocaina. Tra gli anni '80 e '90, poi, abbiamo assistito a sequestri, guerre, vendette e centinaia di morti causati dalla mafia. Ma è solo storia, oggi la presenza criminale è ben radicata nei contesti politici, senza però, chissà come mai, causare nessuno spargimento di sangue. Perché questa premessa? Senza entrare troppo nei dettagli di altre decine di famiglie che si sono insediate, alleate e scrupolosamente divise aree di competenza nelle città, nelle province e negli stati di tutto il globo, quello che è cambiato l'approccio al potere e le modalità su come trarre guadagno sfruttando nuove opportunità di business. Com'è cambiata quindi la 'ndrangheta? “La 'Ndrangheta vota e fa votare. Oggi sono i politici ad andare a casa dei capimafia per chiedere pacchetti di voti in cambio di appalti, mentre fino ad una ventina di anni fa era il contrario". Nicola Gratteri La mafia tende ad inserirsi in qualsiasi funzione pubblica, con tenaci propositi di speculazione, corruzione, potere per aver maggiore capacità di inserimento all'interno di grandi opere pubbliche, vedi autostrade, ferrovie, grandi progetti, appalti, insomma dovunque si possa generare denaro. Cosa ha fatto lo stato dall'800 ad oggi per evitare lo strapotere delle organizzazioni criminali? La corruzione sta sempre più influenzando le regole del mercato, distorce la libera concorrenza, scoraggia gli investimenti dei privati, influenza le scelte politiche e compromette lo sviluppo di tanti territori, in primis quello calabrese. Quando dobbiamo ancora mentire davanti alla realtà e pensare che la mafia sia ancora "una questione meridionale"? Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri d'inchiesta? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili. SCHEDA DEL LIBRO
A chi lo consiglio A qualsiasi persona. Cosa impari Il mondo della mafia è cambiato e il rispetto che le organizzazioni criminali riservavano a donne e bambini, ad oggi non è più un "valore" delle 'ndrine. Essi prima erano intoccabili, ma la storia moderna ci sta insegnando che non sono più tali. E' un libro che ti farà riflettere molto, in quanto è una vera storia di 'ndrangheta, una lotta di una donna incredibile che ha voluto ribellarsi e che avrebbe voluto provare a farsi una vita propria. Una donna eroica, un esempio per tutti, che in Calabria era semplicemente definita: una cosa lorda. Leggi la recensione. Descrizione e frasi salienti "E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti". Padre Pino Puglisi Un libro che disegna perfettamente le logiche criminali calabresi, le affiliazioni, i giuramenti, le vendette familiari, ma racconta soprattutto la parte positiva e coraggiosa di questa realtà. Ovvero, chi pur nascendo in un contesto mafioso vuole ribellarsi e provare a vivere una vita normale, fuori da un contesto familiare mafioso. Ma la storia ci dice che chi nasce dentro la 'ndrangheta o ci convive o esce da morto. E' la storia di Lea Garofalo, una donna coraggiosa che non ha mai accettato la sua provenienza e ha fatto di tutto pur di scappare da una realtà inaccettabile, la 'ndrangheta. Ha subito pressioni psicologiche, maltrattamenti, torture e ha vissuto in solitudine solo perchè ha avuto il coraggio di dire 'no', una donna abbandonata anche dallo stato. Nata in un paesino del crotonese in una famiglia notoriamente mafiosa, si innamora di Carlo Cosco, anche lui proveniente da una famiglia influente della zona. I due si trasferiscono a Milano. Il pensiero di Lea è stato: andando via dal mio paese mi allontanerò definitivamente dal contesto mafioso. Invece no, fu la sua disgrazia. Carlo Cosco diventa una delle persone più influenti dell'hinterland milanese, avendo in mano lo spaccio di droga e gestendo una cosca locale. In sostanza, Lea sperava di "scappare" dalla Calabria, ma la malavita non è mai uscita dalla sua vita, anzi l'ha inseguita fino a Milano, per sua sfortuna. Lea non accetta la situazione e nel 2002 diviene collaboratrice di giustizia, esponendosi così per la prima volta contro il sangue del suo sangue, i suoi familiari. Ottiene, quindi, lo spostamento in varie città d'Italia assieme alla figlia Denise, ma servì a poco perchè Carlo Cosco e suoi sicari le seguono costantemente e in un'occasione provano anche a farle un blitz in casa con la scusa di sostituire una lavatrice. La figlia capisce tutto e in quel frangente si salva grazie alla chiamata alla polizia. Era un segnale, qualcuno lo ha colto? Nessuno. Troppo tardi, forse. Come ci ha tragicamente lasciato preferisco non riportarlo, di sicuro era una morte annunciata. Consiglio di leggere il libro per comprendere fino in fondo il messaggio di speranza e di infinito coraggio lasciato da Lea e dalla figlia Denise, che ancora oggi combatte e vive nell'anonimato solo per avere avuto la "colpa" di nascere in quella famiglia. Lea sognava la liberà, sognava l'Australia e una vita normale. Invece diventò un'infame, una vergogna, una cosa lorda (in calabrese). Aspetta, non scappare! Adesso vuoi leggere altri libri d'inchiesta? Se hai 5 secondi lascia un feedback, bastano due CLICK e condividi la recensione! Segui le pagine Linkedin e Facebook per rimanere aggiornato. |
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